Diminuite le entrate delle scommesse sportive a novembre 2022 nonostante i Mondiali di calcio

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Scommesse e mondiali di calcio nel Qatar
Scommesse e mondiali di calcio nel Qatar

331 milioni di euro di scommesse a ottobre, e 322 a novembre. Non sono numeri alla rinfusa, bensì il bilancio delle entrate relative al settore igaming in Italia. Il periodo di riferimento preso in analisi è molto interessante visto che durante il mese di novembre è andata in scena una delle manifestazioni sportive fra le più seguite al mondo, insieme alle Olimpiadi e al Super Bowl, e pochi altri: il campionato del mondo di calcio maschile.

Un mondiale vinto meritatamente dall’Argentina di Leo Messi, il quale ha definitivamente consacrato il proprio nome nell’Olimpo del calcio mondiale, avendo vinto anche l’ultimo titolo che gli mancava dopo aver alzato la Copa America CONMEBOL nel 2021. Entrate diminuite dunque, ma si tratta solo di una leggera flessione come si legge dai dati e dalle previsioni future per il settore dell’igaming, vediamo di più nel dettaglio.

Settembre 2022: superati i 300 milioni di scommesse, poi una stabilità “inaspettata”

Nel settembre del 2022 le entrate del settore igaming facevano registrare per la prima volta dall’inizio dell’anno i 300 milioni. Un dato che in realtà non meraviglia più di tanto visto l’utilizzo che i cittadini italiani fanno dei dispositivi mobili secondo il Report Digitale 2022. Infatti sulla nostra penisola mediamente un cittadino si connette sei ore al giorno, e di questo tempo oltre 40 minuti sono impiegati per dilettarsi con intrattenimenti ludici online. Si attendeva dunque che fosse novembre il mese dell’esplosione definitiva per le entrate dell’igaming in Italia, ma così non è stato.

Le previsioni basate sui 300 milioni di introiti di settembre, facevano pensare a un aumento di percentuale su base mensile nel penultimo mese dell’anno. In ogni caso nonostante novembre si sia chiuso con 322,5 milioni di euro, cosa che rappresenta una diminuzione su base mensile del 2,6%, si traduce comunque in un aumento su base annua all’incirca del 6%. Un dato ancor più interessante che riguarda questa analisi è quella che vede una discrepanza fra le scommesse sportive online e quelle al dettaglio. Se infatti quelle effettuate sui siti con regolare licenza ADM, ex AAMS, hanno fatto registrare un calo di 4,3 punti di percentuale, quelle fisiche hanno invece subito un calo più drastico che parla di ben 16,4 punti di percentuale, pari a una diminuzione di introiti di circa 88 milioni di euro nel mese di ottobre, e di 74 nel mese di novembre.

Simile il discorso che riguarda le entrate dei casinò online, un settore comunque ampiamente in salute e in crescita, che vive di continui investimenti da parte di provider colossi quali NetEnt, che attirano i giocatori proponendo sempre nuove offerte e prodotti celebri come la slot machine online Starburst. I ricavi dei casinò online hanno visto dunque anch’essi un calo, ma che non va oltre il 2,1%, che si traduce in un calo da 180 a 176 milioni di euro. Del resto è il casinò la vera “marcia in più” del gaming online in termini di numeri, come si vede nel paragrafo successivo.

Il mercato del gioco in generale in cifre

Se nell’analisi invece associamo le scommesse virtuali a quelle fisiche possiamo notare che i brand che hanno leggermente perso terreno sono stati Lottomatica e Snai. Il primo brand è sceso dal 23,6% di quote di mercato a 21,8%, mentre Snai si è assestata sul 15% di aliquota di mercato nel mese preso in considerazione. In seconda battuta si possono citare due numero: 19,6 e 10.

Il primo si riferisce alla spesa degli italiani nell’anno solare 2022 ed è pari a 19,6 miliardi di euro che significa un bel +28% rispetto al 2021, e +2% rispetto al 2019 che era stato finora l’anno record. Il secondo numero è invece la cifra che si porterà a casa l’Erario, cioè lo stato italiano: 10,3 miliardi di euro. Se questo numero lo si compara con il 2019 vediamo che il governo incassa un 9% in meno, ma se lo si mette a confronto con il 2021, allora vediamo che la crescita è stata vertiginosa: +22%, e coerente con la spesa dei giocatori italiani.

Rispetto al 2019 c’è un cambio drastico nella distribuzione della spesa: il network dei punti vendita registra una diminuzione dell’8,7% (da 17,4 a 15,9 miliardi). Il settore è trainato soprattutto dall’online: la spesa raddoppia nel giro di tre anni da 1,8 a 3,7 miliardi, con poker e casinò protagonisti assoluti, che passano dai 969 milioni del 2019 a 3,7 miliardi, e anche dalle scommesse, che registrano un aumento dell’89% (1,4 miliardi contro 783 milioni).

Il gioco online resta dunque uno dei settori in cui investire, e in cui poter cercare lavoro, vista la crescita che sul lungo periodo sminuisce il leggero calo avuto nel mese di novembre.