

Trasporto pubblico veneto, così non va: studenti, pendolari e famiglie stanno vivendo giorni difficili, soprattutto con la ripresa delle scuole, a causa di gravi carenze nel trasporto pubblico locale. La consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon sottolinea che “i disagi sono il segnale evidente che la Regione investe troppo poco nel trasporto pubblico locale”. Secondo Bigon, non si tratta solo di problemi organizzativi, ma di risorse strutturali insufficienti e della necessità di garantire “più corse e tariffe più eque”. La regione, infatti, si trova “al penultimo posto in Italia per fondi regionali destinati al settore”.
Per migliorare la situazione, Bigon ha presentato una mozione che impegna la Giunta a “aumentare progressivamente gli stanziamenti per il TPL e a introdurre misure concrete di sostegno alle famiglie e agli anziani”. L’Osservatorio nazionale sulle politiche di trasporto pubblico evidenzia che, sebbene il Veneto sia “terzo in Italia per numero di passeggeri”, resta “in fondo alla classifica per investimenti pubblici”. Le aziende di trasporto, nonostante siano “efficiente e virtuose”, rischiano di dover “scaricare i costi sulle famiglie, già provate dal caro scuola e dal caro vita”.
La mozione propone vari interventi: un “incremento progressivo delle risorse regionali commisurato alle esigenze del territorio”, nuove esenzioni tariffarie per studenti delle scuole secondarie e over 80, un “biglietto unico integrato” valido su più mezzi, e un “biglietto di famiglia” con gratuità per i figli minori e costi a carico dei soli accompagnatori. Viene inoltre richiesto un “piano di potenziamento delle linee extraurbane”, fondamentali per il turismo e i servizi essenziali, come gli ospedali.
Bigon conclude affermando che “investire nel trasporto pubblico significa ridurre traffico ed emissioni, sostenere le famiglie e garantire equità tra città e province”. “È ora che la Regione smetta di dipendere quasi esclusivamente dal Fondo Nazionale Trasporti e faccia la propria parte con risorse adeguate e una strategia chiara”, aggiunge, sottolineando che non si può continuare a “scaricare disservizi e ritardi sui cittadini”.