
Fa discutere – e indignare – l’intervento della Povese Elena Donazzan, europarlamentare di Fratelli d’Italia ed ex assessora regionale veneta, che, in un intervento Parlamento europeo, ha definito “coraggiosa” l’azione militare del governo israeliano a Gaza (qui il video, frame in copertina, ndr). Un’affermazione che ha immediatamente suscitato la reazione delle esponenti del Partito Democratico, la marosticense Chiara Luisetto e la bassanese Rosanna Filippin.
Secondo l’eurodeputata FdI, si legge su Il Fatto Quotidiano, «Israele – che fino a oggi ha ucciso oltre 56mila persone nella Striscia di Gaza – “ha il coraggio di difendersi, ma i giornali europei non ne parlano”. I bambini uccisi? “Sono figli di terroristi usati come scudi umani”. Il discorso è del 17 giugno ma è stato ripubblicato in queste ore dal sito L’Antiplomatico».

«Sono parole gravissime – dichiarano all’unisono la consigliera regionale e la deputata – che arrivano a normalizzare le atroci sofferenze del popolo palestinese, in particolare quelle dei bambini. Qui siamo oltre il voltarsi dall’altra parte: siamo alla legittimazione dei massacri». Luisetto e Filippin accusano Elena Donazzan di voler «riscrivere la realtà in modo falso e strumentale» e ricordano le parole di Francesca Albanese, Relatrice speciale dell’ONU per i territori occupati, che ha parlato di «uno dei genocidi più crudeli della storia moderna», in un contesto definito «apocalittico». «Per Donazzan – rincarano – tutto ciò è invece un atto di coraggio. È inaccettabile».

Nel mirino delle due esponenti PD non solo le dichiarazioni, ma l’intero impianto politico che le sostiene: «Sono parole che definiscono con chiarezza il pensiero politico di chi le ha pronunciate e della forza politica che governa il Paese». Le due chiedono infine che le istituzioni europee «riconoscano e condannino con fermezza la barbarie in atto a Gaza» e lavorino «per ridare dignità a un popolo martoriato che Netanyahu sta scientemente sterminando». La loro conclusione è netta: «Occorre dire basta a tutto questo».