Donazzan e Giovine a Lusiana il 25 aprile, Cunegato (Coalizione Civica Schio): “morti nazisti non hanno pari dignità”

Presente anche l'assessore di Vicenza Giovine che chiede "pacificazione nazionale"

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Donazzan con Giovine alla foiba di Lusiana il 25 aprile
Donazzan con Giovine alla foiba di Lusiana il 25 aprile

Il consigliere comunale di opposizione di Schio Carlo Cunegato (Coalizione Civica) commenta in un lungo post su Facebook la notizia riportata dalla stampa locale della celebrazione da parte dell’assessore veneto Elena Donazzan (Fratelli d’Italia) delle vittime della foiba bus de la Spaluga a Lusiana sull’Altopiano, che secondo le cronache sarebbero state 14 soldati tedeschi. Celebrazione che non è passata inosservata essendo avvenuta nel giorno della Liberazione dal nazifascismo. Assieme alla Donazzan, di recente al centro di polemiche e per la prima volta di una mozione di riserva in consiglio regionale per aver cantato Faccetta Nera nel corso della trasmissione ‘La Zanzara’, anche l’assessore al commercio di Vicenza e collega di partito Silvio Giovine, che su Facebook ha scritto: “Foiba Bus de La Spaluga. Una Santa Messa e la preghiera che prima o poi anche la nostra Patria raggiunga una piena ed effettiva Pacificazione Nazionale”.

“Dopo aver fatto il saluto romano e aver cantato “Faccetta nera” alla Radio non poteva esserci un posto migliore per ricordare chi è morto per la nostra libertà. Nel suo discorso ha affermato che dobbiamo ricordare “chi ha sacrificato la propria vita per l’onore della patria, chi per la libertà, con pari dignità”. No, assessore, non c’è pari dignità. Da una parte c’è chi ha abolito i partiti politici, ammazzato i dissidenti, emanato le leggi razziali, ucciso la democrazia, chi ci ha condotto in una guerra assurda, chi ha collaborato con i nazisti per l’Olocausto, la caduta nell’abisso più brutale dell’umanità, e dall’altra parte chi li ha combattuti – afferma caustico Cunegato -. Se avessero vinto i suoi amici non ci sarebbe libertà di parola, pensiero, non ci sarebbe il diritto di voto. Non saremmo cittadini, ma sudditi di una tirannia. Nessuna pari dignità, ma da una parte la dittatura e dall’altra la libertà, da una parte chi ha difeso una autocrazia e dall’altra chi l’ha combattuta. Ancora una volta va sottolineata la gravità inaudita della situazione: chi dovrebbe guidare i processi educativi della nostra Regione continua a mandare questi messaggi, di fatto distruggendo il lavoro che faticosamente gli insegnanti fanno ogni giorno. La pedagogia della cittadinanza attiva e democratica si svuota – conclude Cunegato – i valori della democrazia e della libertà vengono colpiti al cuore proprio da chi dovrebbe guidare la formazione della nostra terra. Inaccettabile. Il Presidente Zaia che continua invece a voltarsi dall’altra parte, che ha nominato nella giunta regionale per l’ennesima volta la Donazzan, nei fatti è complice”.