
A pochi giorni dall’avvio ufficiale della campagna elettorale per le elezioni regionali del Veneto, i candidati e le liste in campo delineano le loro priorità. Tre parole emergono con forza dal confronto politico: sanità, lavoro e giovani. Ma anche il diritto alla casa e la tenuta sociale di un territorio sempre più segnato dalle disuguaglianze.
Avanti PSI: “Un Veneto riformista e solidale”
Accanto a Manildo, nella coalizione di centrosinistra, si colloca la lista Avanti PSI, espressione socialista e riformista del progetto.
«In Veneto i socialisti daranno un contributo nella lista di Manildo – spiega Pietro Lotto, segretario regionale del PSI – perché crediamo che esista un altro Veneto: aperto, inclusivo, europeo, capace di unire e non di dividere».
Il partito di Enzo Maraio schiera candidati in tutte le province, tra cui Luigi Creazzo a Vicenza, con l’obiettivo di rafforzare «un’area socialista viva e moderna, che creda nella buona amministrazione, nella giustizia sociale e nella solidarietà territoriale».
Per Lotto, il Veneto deve “ritrovare un equilibrio riformista” e “superare la contrapposizione sterile tra blocchi politici”.

Manildo: “La Lega ha smantellato la sanità pubblica”
«Il diritto alla salute non è un privilegio, ma la base della nostra convivenza», afferma Giovanni Manildo, candidato presidente del centrosinistra.
Commentando i dati Agenas, secondo cui il Veneto è penultimo in Italia per numero di medici di base, Manildo accusa la Lega di aver “smantellato la sanità pubblica” dopo quindici anni di tagli e mancati investimenti:
«Intere comunità sono rimaste senza medico, i pronto soccorso sono in affanno e le liste d’attesa sempre più lunghe. Sette cittadini su dieci giudicano peggiorato il servizio».
Il suo programma prevede un piano straordinario di assunzioni di medici e infermieri, il potenziamento delle case di comunità, una maggiore attenzione alla salute mentale e la nomina, prima del voto, di una figura di garanzia per guidare la sanità veneta “fuori da ogni logica spartitoria”.
Maltauro (FI): “Casa e lavoro, i giovani non devono fuggire”

Dal fronte opposto, Forza Italia rilancia il tema della casa e delle opportunità giovanili.
Durante l’incontro “Vicenza Casa Nostra”, il consigliere comunale e candidato Jacopo Maltauro ha riunito decine di ragazzi alla stazione di Vicenza per discutere del futuro della città:
«La casa è diventata un lusso. Non possiamo accettare che affitti e bollette divorino gli stipendi. La Regione deve intervenire: abitare dove si è nati non può dipendere dal reddito».
Tra le sue proposte: il Fondo Garanzia Mutui Giovani per l’acquisto della prima casa, il progetto Abitare Studente per trasformare immobili pubblici in residenze universitarie e incentivi per affitti calmierati.
«I giovani non chiedono assistenza, ma possibilità. Il compito della politica è farli restare o tornare, non rassegnarsi alla fuga dei cervelli», ha sottolineato.
Bui: “Baby gang, fermezza ma anche prevenzione”

Sul fronte dell’ordine pubblico e del disagio sociale, Fabio Bui, candidato presidente con Popolari per il Veneto, richiama la necessità di coniugare sicurezza e educazione:
«Le baby gang sono la spia di un disagio che non possiamo più ignorare. Servono regole, ma anche comunità che torni a educare».
Il suo piano prevede una cabina di regia regionale per coordinare forze dell’ordine, scuole, famiglie e parrocchie; progetti educativi territoriali per ragazzi a rischio; formazione per genitori e un tavolo permanente sulla devianza minorile.
«La sicurezza non si costruisce solo con le pattuglie – ha aggiunto – ma con l’ascolto e l’accompagnamento dei nostri giovani. Il Veneto deve tornare a essere una terra che educa, non che punisce soltanto».
Una campagna che guarda alle persone
Se i toni della politica nazionale restano spesso aspri, in Veneto la campagna sembra ritrovare un terreno comune: la centralità della persona.
Sanità pubblica, diritto alla casa, lavoro giusto e tutela dei giovani sono i temi che uniscono – pur da prospettive diverse – candidati e partiti.
Segno che, oltre agli slogan, il voto del 2025 si giocherà anche sulla capacità di dare risposte concrete ai problemi quotidiani dei veneti.





































