Veneto, Consiglio di Stato detta i tempi: elezioni entro novembre 2025

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Zaia su scritte no vax elezioni Veneto
Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia

Il dibattito sulle prossime elezioni regionali in Veneto si è riacceso dopo il parere del Consiglio di Stato, che ha fissato un termine preciso per lo svolgimento del voto.

Il Consiglio di Stato ha infatti stabilito che l’attuale legislatura non potrà essere prorogata fino alla primavera 2026, come ipotizzato dalla Regione, per riallineare il voto alle scadenze tradizionali mutate a causa dalla pandemia nel 2020.

I giudici di Palazzo Spada hanno chiarito che, come previsto dalla Costituzione e dalla normativa nazionale, gli organi elettivi regionali restano in carica cinque anni e le elezioni devono tenersi entro i 60 giorni successivi alla scadenza, ovvero tra il 20 settembre e il 20 novembre 2025, o al più tardi domenica 23 novembre 2025.

Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha commentato il parere del Consiglio di Stato dichiarando: “Ringrazio il Consiglio di Stato per aver fornito un chiarimento puntuale e autorevole sulla finestra elettorale delle prossime elezioni regionali del Veneto.

Il voto dovrà avvenire non oltre domenica 23 novembre 2025, come indica il Consiglio. Verrà quindi indicata, entro i termini temporali previsti dalla legge, la data delle elezioni.

La Regione del Veneto è già al lavoro, con spirito di servizio e responsabilità, per garantire che i cittadini possano esercitare il loro diritto democratico in un contesto di piena efficienza, preparazione e ordine istituzionale. L’obiettivo è quello di assicurare a tutti i veneti un processo elettorale trasparente, partecipato, ben organizzato e all’altezza dell’importanza che questo appuntamento rappresenta per la vita democratica della nostra comunità”.

L’opposizione, e in particolare il Partito Democratico veneto, ha reagito prontamente al pronunciamento del Consiglio di Stato. La capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vanessa Camani, ha affermato: “La sentenza del Consiglio di Stato, chiamato in causa sullo svolgimento delle prossime elezioni regionali in Veneto, mette definitivamente la parola fine al gioco dilatorio di chi voleva andare al voto nella prossima primavera.

Una sentenza netta, che non stupisce perché contiene quegli elementi che da sempre abbiamo evidenziato. È un game over per chi, per mesi, a partire da Zaia e dalla Lega, ha cercato di giocare con le regole democratiche”.

Camani ha poi aggiunto: “Non solo la sentenza afferma la preminenza della norma nazionale su quella regionale. A tagliare la testa al toro è la sottolineatura circa l’inesistenza di condizioni di eccezionalità che, come accadde nel 2020 con la pandemia, portarono a uno slittamento delle elezioni. Dunque, nemmeno un provvedimento del Governo sembra potrebbe portare a un rinvio al 2026 dell’appuntamento elettorale. La partita è chiusa: ora si vada alle urne, senza ulteriori meline che sarebbero irrispettose per i cittadini e per la nostra democrazia”.