Veneto: Tosi candidato governatore da Forza Italia critica la sanità, Lanzarin risponde. Schermaglie “intestine” in vista del voto

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Elezioni Regionali Veneto Tosi

Si infiamma il dibattito in vista delle elezioni regionali in Veneto: Flavio Tosi, ex sindaco di Verona ed ex assessore regionale alla Sanità ai tempi di Galan, è stato proposto come candidato governatore da Forza Italia e ha lanciato pesanti critiche alla gestione del settore sanitario da parte dell’attuale Giunta.

Uno scenario che, aggiungendo anche la replica piccata dell’attuale assessore al ramo, Manuela Lanzarin, tratteggia una lotta “intestina” nel centrodestra in vista del voto. Ma partiamo con ordine.

Di recente, il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha ufficializzato la proposta: “Come Forza Italia vogliamo vincere in Veneto e governare bene questa Regione, abbiamo detto ai nostri alleati che siamo pronti ad offrire una candidatura eccellente, quella di Flavio Tosi, un uomo di grande esperienza, che è stato un eccellente assessore regionale alla sanità, è stato sindaco di Verona, e ha esperienza come parlamentare nazionale e da parlamentare europeo.

Non vogliamo imporre nulla a nessuno, ma non vogliamo farci imporre nulla da nessuno. Ci siederemo attorno ad un tavolo, vedremo quale sarà il candidato migliore – ha aggiunto Tajani -. Noi facciamo una offerta alla coalizione per vincere e per governare bene, si può ancora fare di più rispetto a quello che è stato fatto fino ad oggi”.

Tosi ha concentrato le sue critiche sulle liste d’attesa e sulla carenza di personale nel sistema sanitario veneto. “Liste d’attesa e carenza di personale? La Regione i soldi per risolvere il problema li avrebbe, ma non li usa”, ha affermato Tosi, rivelando che “la Regione ha avanzato oltre 600 milioni di euro nell’esercizio di bilancio del 2024: a scopo prudenziale ne ha accantonati una parte, ma anziché usare gli altri 450 milioni di liquidità per ridurre le liste d’attesa, comprando le prestazioni diagnostiche o chirurgiche (dal pubblico come dal privato), e per assumere personale, sceglie di destinarli a garanzia di possibili perdite del 2024 ancora in corso di definizione (siamo a maggio 2025!) e agli investimenti in edilizia sanitaria. Sia chiaro, è utilissimo costruire le case di comunità e rafforzare la medicina territoriale, ma poi senza medici, infermieri e personale sanitario e amministrativo quelle strutture non partono“.

L’europarlamentare forzista fa riferimento ai dati pubblicati dalla Regione nella delibera n. 424 del 22 aprile scorso, in cui risulta che l’importo disponibile accantonato da Azienda Zero nel corso dell’esercizio 2024 è pari a 608.189.505,39 euro. Di questi, circa 160 milioni vengono accantonati, ma ne rimangono disponibili altri 446.879.965,49 euro. Per Tosi, “serve reinvestire una parte di quei soldi nel personale dipendente, altrimenti continueremo a tappare i buchi con i gettonisti esterni che ci costano almeno il triplo”; e “parte di quell’avanzo va anche destinato alle Ulss per comprare dal pubblico e dal privato convenzionato le prestazioni sanitarie, così si riducono le liste d’attesa”.

La risposta dell’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, non si è fatta attendere. “Le dichiarazioni dell’onorevole Flavio Tosi sono del tutto infondate, pretestuose e dimostrano una grave disinformazione sulla gestione contabile della sanità veneta. Parlare di 446 milioni di euro di ‘avanzi di cassa’ non solo è falso, ma alimenta un allarme ingiustificato presso i cittadini”, ha replicato Lanzarin.

L’assessore ha chiarito che “le risorse cui fa riferimento Tosi sono somme già interamente utilizzate nel corso del 2024 dalla Gestione Sanitaria Accentrata per il funzionamento del sistema sanitario regionale. Parliamo di fondi impiegati per sostenere Azienda Zero, l’ARPAV, la digitalizzazione della sanità, l’integrazione al PNRR, il pagamento delle prestazioni aggiuntive del personale sanitario e gli acquisti da privato accreditato per recuperare le liste d’attesa, proprio quelle che oggi Tosi finge di voler difendere”.

Quanto ai numeri, Lanzarin ha precisato: “Il presunto ‘utile’ da 446 milioni non esiste. I dati ufficiali dei bilanci 2024 approvati dalle ULSS e dalle Aziende Ospedaliere certificano un risultato positivo complessivo pari a 5 milioni di euro. Qualunque disponibilità verrà verificata dagli organi ministeriali competenti entro luglio e, come prevede la legge, potrà essere usata esclusivamente per spese di investimento”.

Sul fronte del personale e delle prestazioni, Lanzarin ha ricordato che “nel 2024 il Veneto ha destinato oltre 250 milioni di euro all’acquisto di prestazioni sanitarie di specialistica ambulatoriale da privato accreditato, e per il 2025 ha già impegnato altri 42,3 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa, come da DGR n. 333 del 1° aprile 2025. Il tutto entro i limiti dei tetti di spesa nazionali, che Tosi dovrebbe conoscere, visto il suo ruolo in Parlamento”.

“Quanto al personale, ci muoviamo entro i vincoli di legge, che solo per Regioni virtuose come il Veneto sono stati incrementati nel 2024 del 2,5%, fino a oltre 2 miliardi e mezzo di euro per spese di personale. Altro che immobilismo, altro che gettonisti: qui si lavora ogni giorno per garantire servizi ai cittadini, nel rispetto delle regole e con una visione di sistema”, ha aggiunto l’assessore.

Lanzarin ha poi rivolto un affondo diretto a Tosi: “Chi cerca visibilità gettando fango su un sistema che funziona – conclude Lanzarin – offende il lavoro di migliaia di operatori sanitari veneti e dei cittadini stessi. Il Veneto non lascia indietro nessuno e risponde con i fatti, non con le polemiche da talk show”. E ha ricordato il passato di Tosi come assessore alla Sanità, citando articoli di giornale dell’epoca che denunciavano criticità nel sistema sanitario veneto.

L’assessore ha concluso sottolineando i risultati raggiunti dal Veneto, primo in Italia per qualità delle prestazioni sanitarie secondo l’ultima valutazione dei LEA pubblicata dal Ministero della Salute, con liste d’attesa in diminuzione e un sistema sanitario riconosciuto come modello di efficienza a livello nazionale.

Insomma, il battibecco tra Tosi e la Lanzarin mostra una crepa nella consueta solidità della coalizione di centrodestra che, tuttavia, ha sempre dimostrato di saperi compattare in vista degli appuntamenti elettorali, come per le elezioni regionali del Veneto, trovando la quadra per assicurarsi la vittoria.