
In vista delle prossime elezioni regionali, Rifondazione Comunista Veneto ha delineato le proprie istanze in un documento approvato dal Comitato politico regionale.
Il partito denuncia come “Il Veneto attuale non è risparmiato dal contesto politico generale, che vede una escalation bellica accompagnata da una crescente tensione al riarmo nelle scelte di programmazione dell’economia e di nefasta priorità nella spesa pubblica”. Rifondazione Comunista Veneto chiede che “Va perseguito, a tutti i livelli, regione compresa, una vera politica di Pace, un netto smarcamento dall’indirizzo finanziario ed economico volto a riconvertire le produzioni in armi e ad alimentare la spesa dello Stato nel settore stesso”.
Sul tema del lavoro, il partito si schiera “in prima linea nella campagna referendaria“, evidenziando “rilevanti questioni legate alla sicurezza e alle condizioni salariali e di precarietà di lavoratrici e lavoratori, in particolare modo giovani, sempre più indotti all’emigrazione”.
Rifondazione Comunista Veneto critica la “trascuratezza che nell’intervento pubblico viene riservata alle necessità vere”, in particolare per quanto riguarda “la difesa ed il rilancio della sanità pubblica, che anche in Veneto viene progressivamente smantellata dalle politiche di privatizzazione e di tagli”. Il partito propone “una sanità pubblica, gratuita e di qualità per tutti, che metta al centro i bisogni dei pazienti, non i profitti delle aziende private”, e chiede “investimenti massicci per rafforzare i servizi territoriali ed i medici di base, per ridurre le liste d’attesa, per garantire l’accesso alle cure a tutte le fasce della popolazione, per prevenire ed affermare salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. Per Rifondazione Comunista Veneto “La salute va ripristinata come diritto universale; non è una merce”.
Altro punto centrale del programma è “la difesa dell’ambiente e la messa in sicurezza del territorio“. Il partito denuncia “L’inquinamento devastante di cui è oggetto la nostra regione” che “prolifera ulteriormente nella corsa all’incenerimento dei rifiuti, nel sostegno che le istituzioni regionali e locali riservano a monocolture devastanti, e a produzioni nocive, ricordiamo su tutte i Pfas, una lacerazione drammatica per la salute dei veneti”. Rifondazione Comunista Veneto chiede “una regione che investa nelle energie rinnovabili, uscendo dal fossile e rigettando la periodica minaccia di cedimento al nucleare. Una regione che non destini le risorse dei cittadini a grandi opere disastrose e che affermi in maniera chiara lo stop al consumo di suolo”.
Il partito ritiene che “Il Veneto si trova a un bivio cruciale” e che “Le prossime elezioni regionali rappresentano un’opportunità importante per costruire un’alternativa alla giunta Zaia”. Tuttavia, questa “deve essere alternativa vera, che non si limiti a un cambio di nomenclatura politica, ma che incarni una visione radicalmente diversa del futuro della nostra regione”. Per Rifondazione Comunista Veneto “E’ insostenibile la continuità con le politiche degli ultimi anni, caratterizzate da privatizzazioni, devastazione ambientale e trascuratezza delle necessità abitative e sociali”.
Rifondazione Comunista Veneto afferma che “la sfida elettorale richieda una candidatura ed un programma di forte profilo alternativo, capaci di rappresentare le energie migliori della società veneta. Una alternativa reale che sappia incarnare la volontà di cambiamento e che metta al centro i bisogni reali delle persone, non gli interessi di pochi”.
Il partito si propone di “dare voce alle istanze dei lavoratori, dei precari, dei giovani, delle donne, dei pensionati, di tutti coloro che sono esclusi e marginalizzati” e auspica “un Veneto più giusto, più solidale, più sostenibile“.
Infine, Rifondazione Comunista Veneto “invita le forze più marcatamente pacifiste, ambientaliste, egualitarie – M5S e Sinistra Italiana – dentro il tavolo del centrosinistra, a porre con noi queste questioni” e “sollecita queste forze, che in Europa rifiutano la corsa al riarmo, a declinare anche in Veneto, una visione non subalterna al quadro politico, ma di contenuto autenticamente alternativo nella discussione sulla proposta politica per il Veneto”.