
Dopo la presentazione dell’emendamento pro risparmiatori/soci delle banche venete e del centro-nord Italia “liquidate” firmato da Paganella e controfirmato da Erika Stefani — che già aveva firmato quello di Zanettin — il senatore vicentino di Forza Italia chiarisce in una nostra intervista, dopo che il GdV ha evidenziato venerdì il secondo “sponsorizzato” da una associazione rilevante… mediaticamente – motivazioni, contenuti e dinamiche politiche dell’iniziativa, respingendo l’idea di una competizione interna alla maggioranza.
La discussione sulla legge di bilancio si è accesa ulteriormente dopo l’arrivo di un secondo emendamento dedicato ai risparmiatori esclusi dal FIR. A quello già depositato dal senatore Pierantonio Zanettin (Forza Italia) — lo stesso che negli ultimi due anni ha portato avanti in Parlamento interrogazioni, ordini del giorno e question time sul tema in accordo con gli interessi generali e non sono con quelli di “primi della classe” magari un po’ copioni— si è aggiunto, infatti, un emendamento quasi sovrapponibile a quello “vicentino”, tra l’altro già condiviso da Alberto Stefani.

L’emendamento bis proposto dalla Lega, a firma del senatore Paganella, è controfirmato da Erika Stefani, che peraltro figura anche tra i sottoscrittori della proposta di Zanettin. Una doppia iniziativa che ha sollevato interrogativi politici, soprattutto in Veneto, dove il tema dei risparmiatori traditi è particolarmente sensibile e il voto regionale è in corso.
In questo clima, abbiamo chiesto al senatore Zanettin di commentare la situazione e di chiarire quali siano gli scenari reali per i cittadini ancora in attesa di giustizia.
Sulle recenti vicende che coinvolgono la Lega nella presentazione di un emendamento per i risparmiatori veneti come commenta la notizia?
Non c’è nulla da stupirsi. È normale che tutti i partiti presentino delle proposte nella legge di bilancio per tentare di andare incontro alle necessità dei cittadini. Peraltro noi e la Lega siamo alleati e peschiamo nello stesso bacino elettorale.
Conosce il testo di questo nuovo emendamento della Lega ?
Certo è nel fascicolo dei segnalati (leggi qui) . È firmato dal Sen. Paganella e si basa peraltro sugli stessi presupposti del mio. Prevede una riapertura dei termini per le domande Fir respinte in tutto o in parte per ragioni procedurali. Sono esattamente i contenuti di un mio ordine del giorno (G899), accolto dal governo nell’ambito della discussione della proroga termini 2023 e da me discusso con il ministro Giorgetti nel corso del question time del 17 ottobre dell’anno scorso.
Mi verrebbe da chiederle perché questi emendamenti non vengono concordati tra alleati di governo
Ogni gruppo politico agisce autonomamente, per una questione di identità e di visibilità. Ma non c’è alcuna polemica in questo. In fondo cerchiamo tutti di servire al meglio i nostri elettori.
Vien fatto di pensare alle votazioni venete. Sembra essere in corso un derby all’ultimo sangue fra Forza Italia e Lega sulle spalle dei risparmiatori veneti?
Certamente ogni gruppo vuol fare bella figura anche alle elezioni. Ma questi emendamenti verranno discussi solo dopo che le votazioni si saranno già svolte e quindi ben poco potranno incidere sul risultato finale. Io non mi sento in competizione con nessuno. Spero solo che con questa legge di bilancio si possa dare qualche speranza alle decine di risparmiatori rimasti esclusi dal FIR, che in questi anni si sono rivolti a me, ed in primis al mio professore di ginnastica del liceo, che ho ricordato anche in Parlamento, discutendo il question time con Giorgetti.
Sa se sono stati entrambi segnalati?
Sia il mio, sia quello di Paganella sono stati segnalati dai gruppi e saranno discussi in commissione bilancio.
La sen Erika Stefani ha dichiarato di appoggiare l’emendamento Zanettin. Ora cosa farà con quello del suo partito a firma Paganella?
Non credo abbia difficoltà a sottoscrivere entrambi gli emendamenti, che non sono certo in contraddizione. La domanda peraltro non andrebbe posta a me, ma piuttosto alla diretta interessata.
In un clima politico che spesso confonde la necessità di visibilità con la responsabilità istituzionale, le parole di Pierantonio Zanettin segnano ora un punto fermo: sul tema dei risparmiatori traditi non dovrebbe esserci spazio per gare interne, primati di bandiera o calcoli pre-elettorali. Che due emendamenti analoghi arrivino da partiti alleati può far sorridere o far riflettere, ma alla fine la sola cosa che conta è che almeno uno — o entrambi — arrivi al traguardo. Perché dietro quei numeri ci sono persone, storie, famiglie che aspettano da anni un ristoro negato non per colpa loro. Se davvero questa legislatura vuole lasciare un segno positivo, la strada non passa dalle polemiche ma dai fatti. E, come ricorda lo stesso Zanettin, il tempo per farli è adesso.





































