Emergenza caldo, in Veneto 200 mila anziani a rischio. Spi Cgil: «Necessaria la contrattazione climatica»

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In un’epoca in cui il cambiamento climatico si manifesta con sempre maggiore intensità e che l’emergenza caldo rischia di diventare la quotidianità, lo Spi Cgil del Veneto propone la “contrattazione climatica” come nuova frontiera nel dialogo fra sindacati dei pensionati e amministrazioni locali.

Non serve far finta che sia tutto normale, ripetendosi che “ha sempre fatto caldo in estate”: il Veneto a giugno 2025 ha registrato un incremento delle temperature medie di oltre 3 gradi Celsius rispetto allo stesso periodo del 2024. E non si tratta di una situazione isolata, con la crisi climatica in atto ormai le giornate roventi sono una caratteristica sempre più frequente su tutto il territorio italiano. E il caldo unito all’afa, insopportabile per tutti, può diventare molto pericoloso per le persone più fragili, tra cui gli anziani. Lo Spi Cgil del Veneto ha calcolato che circa un terzo degli ultra75enni – circa 200 mila persone – sono a rischio a causa delle elevate temperature. Sono persone affette da cronicità come scompenso cardiaco, diabete o asma, che li rendono particolarmente vulnerabili alle complicazioni che il caldo estremo può provocare, con potenziali esiti fatali. In tale contesto, il sindacato dei pensionati della Cgil sottolinea che in Veneto vivono da soli circa 300 mila ultra75enni, per molti dei quali la solitudine e il caldo estremo rappresentano una combinazione potenzialmente letale.

Tra le proposte avanzate dal sindacato per fronteggiare questa emergenza, spiccano la creazione di rifugi climatici – zone al coperto dotate di aria condizionata – interventi di riqualificazione urbana con la realizzazione di aree verdi, l’adozione di tecnologie a basso impatto come energie rinnovabili e la ristrutturazione delle città per renderle più resilienti al clima. In particolare, si propone di ridurre la cementificazione e adottare asfalti drenanti, favorendo spazi verdi e sistemi di mobilità sostenibile, per migliorare la qualità dell’aria e ridurre le temperature nelle aree urbane.

Nicoletta Biancardi spi cgil veneto
Nicoletta Biancardi, segretaria generale dello Spi Cgil Veneto

Nicoletta Biancardi, segretaria generale dello Spi Cgil Veneto, evidenzia come “l’estate sia un periodo molto delicato per gli anziani”, soprattutto per quelli che vivono da soli, esposti al rischio di isolamento e di emarginazione. Per questo, di fronte all’emergenza caldo la contrattazione climatica diventa un elemento fondamentale per garantire interventi tempestivi e mirati, coinvolgendo sindaci, assessori e aziende sanitarie in un dialogo strutturato e permanente.

L’obiettivo è rendere le città più resilienti e adattate alle nuove condizioni climatiche, attraverso un’azione coordinata e concertata. La proposta dello Spi Cgil prevede che gli interventi di riqualificazione urbana e sociale siano inseriti nelle piattaforme di contrattazione sociale, con la speranza che enti locali e aziende sanitarie recepiscano e attuino queste proposte, per tutelare la salute e la vita degli anziani più vulnerabili.