
L’emergenza caldo continua a fare notizia e a destare preoccupazioni, non solo per la tutela della salute delle persone fragili, degli anziani e dei bambini, ma anche per tutte le persone che lavorano all’aperto, e non sono poche se si pensa che l’estate è la stagione dei cantieri. Come molte altre regioni in Italia, anche la Regione del Veneto ha emanato oggi un decreto a tutela dei lavoratori che operano all’aperto e sono esposti a temperature elevate e radiazioni solari.

Il provvedimento emanato dal Presidente della Regione Luca Zaia recepisce le “Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare” approvate in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, raccomanda ai datori di lavoro di limitare o evitare le attività lavorative nelle ore più calde della giornata.
Il decreto suggerisce di prevedere rotazioni del personale per ridurre i tempi di esposizione al caldo, di garantire adeguata idratazione e sorveglianza sanitaria, di adottare abbigliamento e dispositivi di protezione idonei. L’individuazione delle fasce orarie più critiche deve basarsi su indici riconosciuti a livello internazionale (WBGT, PHS) e sugli strumenti disponibili sui portali Agenti Fisici e Worklimate.
Se le ondate di calore dovessero intensificarsi o ripetersi, il Presidente della Regione si riserva di adottare ulteriori misure per contenere i rischi per la salute dei lavoratori. Il decreto è consultabile sul sito istituzionale della Regione del Veneto e sui portali delle Aziende Ulss.
Sul tema nel pomeriggio vi è stata la una prima convocazione a Palazzo Balbi del Comitato regionale di coordinamento per la salute e la sicurezza, con la partecipazione delle sigle sindacali e datoriali.
Cgil, Cisl e Uil “Recepite nostre sollecitazioni”
I tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Veneto Tiziana Basso, Massimiliano Paglini e Roberto Toigo, a margine del Comitato regionale di coordinamento hanno così commentato: «Apprendiamo con favore che, anche a fronte delle sollecitazioni unitarie di Cgil Cisl e Uil Veneto, la Regione ha avviato il percorso per il recepimento delle Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare e ha previsto nei prossimi giorni l’adozione di un’ordinanza a tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori esposti ai rischi dello stress termico di cui attendiamo di conoscere i contenuti».
Camani (Pd): “Intervento doveroso ma adesso usciamo dalla logica emergenziale.”

La capogruppo del Pd in Consiglio regionale Veneto Vanessa Camani ha definito doveroso il decreto emanato da Zaia per tutelare i lavoratori, ma oltre a definirlo tardivo, lo ha definito non sufficiente a gestire il problema, soprattutto in chiave futura: “Gli andamenti climatici, purtroppo, indicano con chiarezza che queste ondate di calore saranno una costante. Cosa che impone di uscire da una logica emergenziale e di avviarsi verso l’adozione di misure strutturali. Questo spetta non solo al livello di governo nazionale, che appare immobile su questo fronte, ma anche a livello regionale. Il dramma accaduto oggi nel Vicentino, – osserva Camani – richiama alla necessità di mettere in campo misure stringenti, ben calibrate e non dettate dalla contingenza”.
Cavinato (Lega – LV): “La Regione vicina ai lavoratori”

Di segno opposto il commento di Elisa Cavinato, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta , la quale ha definito il decreto un segnale chiaro di attenzione alla vita dei lavoratori, sottolineando la pericolosità della situazione climatica che si sta vivendo in questi giorni: “E’ di ieri la notizia di un lavoratore veneto venuto a mancare dopo essere stato colto da malore mentre lavorava in un cantiere a Bologna. Lavorare per ore sotto al sole, – continua Cavinato – con questo caldo torrido, può essere molto pericoloso. Persino fatale. Ecco perché è stato convocato per oggi pomeriggio un Comitato regionale di coordinamento che coinvolgerà anche i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori. In ogni caso, è opportuno adottare tutte le misure possibili per proteggere i lavoratori durante lo svolgimento della propria professione”.