Mostra Fabbrica del Rinascimento a Vicenza, RiGeneriAmo: “Coperto solo 39% dei costi”

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La Fabbrica del Rinascimento a Vicenza
La Fabbrica del Rinascimento a Vicenza

La mostra “La Fabbrica del Rinascimento” è costata 400 mila euro ai cittadini di Vicenza, ma ha incassato poco più di 50 mila euro. È stata utile”? Se lo chiede Rigeneriamo Vicenza Insieme, neonata associazione politico-culturale.

“Il tono trionfalistico con cui l’amministrazione comunale ha annunciato l’utile di quasi 52.000 euro della mostra La Fabbrica del Rinascimento è un dato che, se i dati vengono letti con una certa obiettività, lascia l’amaro in bocca: per garantire la proroga dell’apertura è stato fatto un prelievo straordinario ad aprile 2022 dal “Fondo di Riserva comunale” proprio di 50mila euro.

Se quei soldi non saranno reintegrati nel predetto Fondo di Riserva, significa che in caso di vera necessità (ad esempio far fronte ad una calamità naturale), quel fondo sarà meno capiente di almeno 50mila euro. Se fossero effettivamente reintegrati, resterà un magro bottino di 2.000 €.

Analizzando i dati economici, la mostra è costata poco più di 1.226.000 euro. Di questi, 400.000 euro, pari al 31% sono stati messi dal Comune, 374.000 euro da sponsor, pari al 29,26% e i ricavi da biglietteria, bookshop e altri introiti sono stati 504.000 euro pari al 39%.

Se parliamo del solo bilancio della mostra – dichiara RiGeneriAmo Vicenza Insieme – constatare che la copertura è stata garantita solamente dal 39% derivanti da introiti generati dalla mostra stessa, dovrebbe imporci una riflessione. Il Comune ha giustamente investito 400.000 euro su questa iniziativa espositiva, ma se consideriamo che sono stati raccolti solamente 374.000 euro in sponsorizzazioni private, forse l’amministrazione dovrebbe aprire una riflessione sulla propria capacità di attrarre investimenti privati.

Se poi analizziamo il costo per ogni visitatore, il dato non lascia interpretazioni. Considerando che il costo medio del biglietto era di 9,00 euro, ogni visitatore è “costato” 30,35 euro. Questo “costo-contatto” è completamente al di fuori di una logica accettabile. Per mostre di questa portata e con questi costi, 40.000 visitatori sono un numero molto deludente anche in epoca Covid e soprattutto anche in considerazione che la mostra è stata prorogata di 20 giorni. Gli investimenti in pubblicità sono stati pochi, la mostra non era pubblicizzata nel territorio vicentino e men che meno nel resto della nostra regione o nelle regioni vicine. È mancato il coinvolgimento del territorio, la voglia di andare in Basilica Palladiana a scoprire le nostre radici e la nostra storia. Dando una valutazione complessiva che comprenda la qualità scientifica (voto 7), l’afflusso (voto 5) e la capacità del Comune di generare risorse derivanti dalla mostra stessa (voto 4) non possaimo che auspicare che la terza e ultima mostra, dedicata all’Egitto, sia pubblicizzata meglio e attuare una politica diversa per il coinvolgimento del territorio.

Se ricordiamo poi quanto detto dal sindaco in occasione della presentazione del progetto triennale delle mostre in basilica e la volontà che ogni mostra generasse risorse per quella successiva, dichiarare di aver avuto quasi 52.000 euro di “utile” dopo aver messo sul piatto 400.000 euro sembra sinceramente imbarazzante. Forse un minimo di autocritica sarebbe auspicabile. Porsi delle domande oggi per migliorare la politica culturale di domani sarebbe uno sforzo necessario”.