
(Adnkronos) – Una nuova immunoglobulina per uso endovenoso al 10% destinata al trattamento delle immunodeficienze primarie negli adulti ha ottenuto l'approvazione negli Stati Uniti. Lo annuncia in una nota Kedrion Biopharma, azienda italiana leader globale nel settore delle terapie plasmaderivate. La nuova terapia è stata sviluppata nei laboratori di ricerca della farmaceutica e sarà prodotta esclusivamente dall'azienda attraverso la sua rete integrata di strutture negli Stati Uniti e in Italia. I risultati degli studi clinici – spiega Kedrion – hanno dimostrato che i pazienti trattati con questa terapia possono aspettarsi un minor numero di infezioni, offrendo così un beneficio concreto per la qualità della vita. Le immunodeficienze primitive comprendono oltre 550 patologie rare e croniche, spesso poco conosciute, che compromettono la capacità del sistema immunitario di proteggere l'organismo. La nuova immunoglobulina endovenosa al 10% di Kedrion è indicata per il trattamento di queste condizioni, offrendo una nuova soluzione terapeutica per i pazienti che ne sono affetti, si legge in una nota. "Questo riconoscimento rappresenta un esempio concreto di come Kedrion voglia continuare a costruire il proprio futuro, facendo leva su un know-how sviluppato nel tempo e frutto di una legacy di decenni nel settore dei plasmaderivati – dichiara Ugo Di Francesco, Ceo di Kedrion -Siamo orgogliosi di rafforzare il nostro ruolo di azienda italiana che guarda agli Stati Uniti e al mondo, investendo nella ricerca per aiutare sempre più persone affette da malattie rare e ultra-rare. Il plasma è una risorsa preziosa e insostituibile per la cura di queste patologie e Kedrion sta investendo con determinazione nella ricerca per esplorare tutte le potenzialità di questa materia prima, con l'obiettivo di sviluppare nuove terapie e offrire speranza a chi ne ha più bisogno". Kedrion è oggi il quinto operatore mondiale nel settore dei plasmaderivati, con un fatturato globale in crescita del 10% nel 2024 rispetto all'anno precedente. L'azienda conta 7 stabilimenti produttivi in 5 Paesi, oltre 80 centri di raccolta plasma tra Stati Uniti ed Europa, una presenza commerciale in più di 100 Paesi e oltre 5.200 dipendenti nel mondo. La realizzazione della nuova immunoglobulina – prosegue la nota – è stata possibile grazie a significativi investimenti in Italia, tra cui l'impianto produttivo di Castelvecchio Pascoli, in provincia di Lucca: una struttura di quasi 2mila metri quadri dedicata alle attività di purificazione dell'immunoglobulina. La produzione avviene in modo integrato negli stabilimenti della biofaramceutica nel mondo – frazionamento a Melville (Usa), purificazione a Castelvecchio Pascoli e riempimento a Bolognana, Lucca – quindi una parte fondamentale del processo si svolge proprio in Toscana, confermando il ruolo centrale dell'Italia nella strategia globale dell'azienda. Per Kedrion l'apporvazione statunitense è "un passo significativo nel percorso di crescita globale dell'azienda, che guarda con attenzione anche alla possibile futura espansione di questo prodotto in altri mercati internazionali, inclusa l'Italia e l'Europa, una volta ottenute le relative autorizzazioni". La nuova immunoglobulina endovenosa al 10% si aggiunge a un portfolio globale di 38 prodotti in diverse aree terapeutiche, "testimonianza della forza e della diversificazione della farmaceutica come azienda italiana con una visione internazionale: da produttore a ricercatore, sviluppatore e innovatore, con una filiera integrata che valorizza il know-how italiano e la collaborazione tra i nostri stabilimenti nel mondo". Le attività di ricerca e sviluppo sono costantemente orientate a identificare nuove opportunità terapeutiche per pazienti con condizioni rare soprattutto immunologiche e neurologiche, e relative ai disturbi della coagulazione, con particolare attenzione ai farmaci orfani con un’innovazione basata in Italia. "Mi fa particolarmente piacere vedere concretizzarsi oggi, con l'approvazione di questo prodotto, il frutto di anni di investimenti che Kedrion ha portato avanti con convinzione, insieme agli investitori e alle istituzioni di questo Paese che ci hanno accompagnato in quel percorso – commenta Paolo Marcucci, Chairman di Kedrion – Un percorso che è stato raccolto e sviluppato con professionalità, visione e determinazione dal Ceo Ugo Di Francesco, al quale desidero rivolgere un sincero ringraziamento. Questo impegno condiviso si traduce oggi in una terapia concreta per pazienti affetti da una patologia rara, che hanno sempre più bisogno di risposte concrete e mirate".
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