Fauna ittica a rischio? Colpa degli uccelli. Formaggio (FdI): “Fanno molti più danni di chi pesca, serve l’aiuto dei cacciatori”

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fauna ittica nei bacini vicentini a rischio per colpa degli uccelli

Il problema numero uno della fauna ittica nei bacini vicentini non è l’uomo, né l’inquinamento, il cambiamento climatico o l’attività di pesca, bensì la presenza di un numero incontrollato di predatori, nello specifico uccelli ittiofagi: è questa l’opinione del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Joe Formaggio, componente della Commissione caccia e pesca, che è intervenuto sul tema, raccogliendo l’allarme lanciato dai Presidenti dei bacini vicentini. “Ho ascoltato con attenzione – spiega Formaggio – il grido d’allarme dei rappresentanti territoriali e ritengo urgente intervenire per tutelare la fauna ittica, oggi seriamente minacciata da una proliferazione incontrollata di predatori, in particolare cormorani, aironi e garzette”.

Secondo il consigliere FdI – che era già intervenuto recentemente a proposito della difficile situazione del Lago di Fimon – la presenza di troppi uccelli che si nutrono di pesce sta mettendo in grave difficoltà i pescatori, i quali invece dovrebbero essere messi nelle migliori condizioni per svolgere la propria attività. Formaggio dunque suggerisce di avviare una forma di caccia di selezione, controllata e mirata, in modo da contenere il proliferare delle specie ittiofage “ormai fuori controllo” e salvaguardare la fauna ittica nei bacini vicentini. La sua è sicuramente una proposta in totale controtendenza: “Al posto di imporre ulteriori limitazioni alla pesca, dobbiamo agire contro chi provoca davvero danni agli ecosistemi acquatici: non certo i pescatori, ma questi uccelli predatori che stanno decimando la fauna ittica e causando ingenti perdite economiche alle associazioni e agli operatori del settore. In questo senso, i cacciatori – molti dei quali sono anche pescatori – possono dare un contributo concreto. Porterò il tema all’attenzione delle istituzioni regionali competenti affinché si adottino misure efficaci. È chiaro – conclude Formaggio – che un cormorano o un airone possono arrecare più danni alla fauna ittica di quanti ne farebbero decine di pescatori, animalisti da salotto permettendo”.