
Manildo dice “Basta ipocrisie, la violenza si batte anche con l’educazione” e Ciambetti ugualmente afferma “Serve un cambiamento culturale profondo”: l’ennesimo femminicidio annunciato, avvenuto questa mattina a Castelnuovo del Garda, nel Veronese, mette d’accordo gli esponenti politici del Veneto. Non è più solo questione di prevenzione e repressione, di pene certe e di proteggere le potenziali vittime: il femminicidio è un dramma culturale che va affrontato a tutti i livelli. Il senatore di Forza Italia Zanettin punta invece il dito sul malfunzionamento del braccialetto elettronico: “Potenziare il Codice rosso non serve se le norme si scontrano con carenze applicative”.
Manildo: “Una vergogna collettiva”

Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto, nel commentare l’ennesima notizia di una vita spezzata dichiara: «È un dolore insopportabile e una vergogna collettiva. La violenza contro le donne è una grande emergenza sociale del nostro tempo, e ogni femminicidio dovrebbe interrogarci come comunità». Secondo il candidato del centrosinistra, le parole di circostanza non bastano se non si agisce concretamente: «Servono politiche, risorse, responsabilità. La violenza non nasce dal nulla, ma da un’educazione negata, da un linguaggio di disprezzo, da un’assenza di rispetto che cresce in silenzio». Proprio per questo Manildo critica le scelte del governo, che ha ridotto o cancellato i programmi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole. «Non si tratta di promuovere chissà quali “pericolose teorie” come qualcuno paventa – sottolinea il candidato del centrosinistra – ma di insegnare ai ragazzi il rispetto per l’altro, la libertà, l’autonomia, il valore del consenso e del rifiuto, la piena parità di genere. È così che si previene la violenza, non con la propaganda».
Ogni donna uccisa è un fallimento dello Stato e della società, conclude Manildo: «La sicurezza non è solo telecamere e repressione: è anche cultura, educazione, rispetto. E su questo non possiamo più permetterci di voltare la testa dall’altra parte».
Ciambetti: “Uniamo le forze per spezzare la catena della violenza”

Il presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, esprimendo cordoglio e profonda indignazione per il delitto di Castelnuovo del Garda, ribadisce la necessità di un passaggio culturale che vada oltre i dispositivi di sicurezza: «È indispensabile costruire, a tutti i livelli, una cultura del rispetto. Come Consiglio regionale abbiamo intrapreso questa strada sostenendo diverse iniziative di sensibilizzazione per consolidare la consapevolezza collettiva contro ogni forma di violenza, verbale e fisica, affinché si possano realmente attuare politiche di prevenzione».
La violenza, continua Ciambetti, non può mai passare sotto traccia e va rimarcata a più livelli, La Regione, ricorda il Presidente del Consiglio Regionale, si sta muovendo con iniziative come l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne, approvata all’unanimità dall’assemblea legislativa, e il Premio ‘Giulia Cecchettin’, promosso dal Consiglio regionale, che intende non solo onorare la memoria della giovane studentessa veneta, ma anche promuovere una cultura del rispetto, sostenendo le giovani generazioni nel contrasto alla violenza sulle donne e alla disparità di genere. «Un seme che abbiamo piantato, ma che deve crescere e tradursi in azioni concrete: solo così potremo trasformare la consapevolezza in cambiamento reale, affinché si giunga a un impegno comune tra istituzioni, scuole, famiglie, comunità. Solo unendo le forze e promuovendo ogni giorno il rispetto reciproco – conclude Ciambetti – potremo spezzare la catena della violenza».

Il senatore veneto di Forza Italia Pierantonio Zanettin punta l’attenzione su un altro aspetto del dramma, cioè l’inefficacia del braccialetto elettronico, il cui obbligo in questo caso non ha evitato l’ennesima tragedia. «Quello che è accaduto a Castelnuovo del Garda è gravissimo. Il malfunzionamento dei braccialetti elettronici è un fenomeno già noto, tant’è che è stato oggetto di un’indagine conoscitiva della Commissione Giustizia del Senato e di una nostra interrogazione rimasta priva di risposta. Ma queste criticità stanno costando delle vite umane, e questo non è tollerabile». Zanettin chiede se davvero sia stato fatto tutto il possibile per proteggere Jessica Stapazzolo Custodio de Lima: «Il Parlamento è costantemente impegnato a potenziare il codice rosso, ma casi come questo ci dicono che le norme, anche quelle in apparenza perfette, si scontrano con le carenze applicative». PEr questo sul tema Forza Italia ha depositato «un’altra interrogazione ai Ministri dell’Interno e della Giustizia per capire quali siano state le cause del mancato funzionamento del braccialetto elettronico e le eventuali responsabilità e cosa si intende fare per migliorare il funzionamento di questi strumenti”





































