Figlia di due madri: Corte d’Appello boccia ricorso Viminale. Camani (PD): “Diritto va avanti”. Possamai: domani a Vicenza atto ufficiale

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Figlia due madri
Figlia due madri

La Corte d’Appello di Venezia ha respinto il ricorso presentato dalla Procura Generale e dal Ministero dell’Interno contro l’atto di nascita rilasciato dal Comune di Padova a favore di una bambina figlia di due madri. Un nuovo, inequivocabile pronunciamento a favore del riconoscimento anagrafico delle famiglie omogenitoriali, che aggiunge un tassello rilevante in un quadro normativo ancora fermo a un passato che non riconosce la realtà.

“Ne da’ notizia – fonte ANSA – l’avvocato Alexander Schuster, che assiste le due donne padovane. La Corte, spiega il legale, ha richiamato la sentenza della Corte costituzionale n. 68/2021 e così stabilito che il sindaco del Comune di Padova aveva operato nel solco della Costituzione e formato atti che oggi sono stati giudicati legittimi”.

Sulla vicenda interviene la capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto, Vanessa Camani, che accusa il Governo di “propaganda ideologica” e sollecita il Parlamento ad assumersi finalmente la responsabilità politica e legislativa: «Di fronte a questo nuovo pronunciamento che stabilisce la legittimità dell’iscrizione all’anagrafe dei figli di due madri, credo che il solco sia ormai ampiamente tracciato. E che risultino del tutto pretestuose e inutili le battaglie legali intraprese dal Governo con spirito di pura propaganda ideologica. Mi chiedo a questo punto cosa serva ancora prima che il Parlamento decida di legiferare e di riconoscere definitivamente diritti sacrosanti e costituzionalmente ineccepibili».

Il tema torna dunque prepotentemente d’attualità anche a Vicenza, dove domani, martedì 15 luglio alle 12.20, negli uffici di stato civile al primo piano di Palazzo Uffici in Piazza delle Biade, è in programma l’iscrizione ufficiale all’anagrafe di una bambina figlia di due madri, alla presenza del sindaco Giacomo Possamai.

Un gesto concreto e simbolico, che anticipa la necessità di un quadro giuridico finalmente certo. Mentre la giurisprudenza costruisce, sentenza dopo sentenza, una tutela effettiva dei diritti dei minori e delle loro famiglie, la politica nazionale sembra restare indietro. Ma dai territori – come dimostrano Vicenza e Padova – la spinta per il riconoscimento dell’eguaglianza arriva forte e chiara.