Filanda di Malo, il sindaco Paola Lain: nuovo progetto per recuperarlo l’essicatoio

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Recupero dei locali dell’essicatoio nella vecchia filanda di Malo
Recupero dei locali dell’essicatoio nella vecchia filanda di Malo

“I sapori di Malo potrebbero avere in futuro un luogo dedicato dove potersi esprimere nella loro pienezza”: usa un gioco di parole Paola Lain, sindaco di Malo, per annunciare il progetto di recupero dell’essicatoio della vecchia Filanda situata in via Cardinale de Lai.

“Tutte le donne del popolo o prima o poi andavano o erano andate in filanda– ricorda il sindaco citando Meneghello – e anche se non sarà facile trovare le risorse, crediamo che il recupero di questo luogo sia quasi un dovere per i maladensi”.

Essiccatoio nella vecchia filanda di Malo
Essiccatoio nella vecchia filanda di Malo

“La nostra idea – dice – è quella di sfruttarne gli ampi spazi, circa 300 mq per piano, per utilizzarli come luoghi di socializzazione dove poter organizzare mostre, pomeriggi e serate di ballo, cene a tema e altro ancora, considerati anche gli ampi spazi esterni che godono di un panorama unico”.

“La penso come una ritrovata “Accademia Malliana”, dov’erano Bonissimi maestri de canto, de flauto e de liuti et de balare – dice la Lain citando Giovanni da San Foca da un testo del 1536 -, ove mettere in luce i “Saperi” di Malo, ma, come dicevo all’inizio, anche i sapori. Al piano terra dell’essicatoio potrebbero essere attrezzate delle cucine, direttamente collegate all’enorme cantina. In questa sorta di “fucina” creativa, dove potranno essere organizzati corsi di cucina con maestri chef e dove troverebbero posto i nostri prodotti a denominazione d’origine controllata (DE.CO.) e altre prelibatezze, che una volta cucinate verrebbero servite nel Convivium, il grande salone al piano superiore”.

La filanda è un edificio di pregio con vincolo monumentale – conclude la Lain – e dunque non è semplice trovarne una destinazione d’uso. Ma proprio per il valore storico-monumentale dell’essicatoio, che rimane l’unica testimonianza esistente dell’alto vicentino, e visto anche il connubio con gli scritti di Meneghello, speriamo di avere buone opportunità nella ricerca dei contributi”.