Fitch conferma il rating “A+” di Malta ma segnala rischi di governance e deficit

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Fitch Ratings ha confermato il rating sul debito sovrano a lungo termine in valuta estera (IDR) di Malta a ‘A+’ con outlook stabile, citando la forte performance economica ma avvertendo di preoccupazioni legate alla governance e ai persistenti deficit di bilancio. L’agenzia ha sottolineato la crescita “robusta” di Malta, l’alto reddito pro capite e l’appartenenza all’UE, bilanciando tuttavia questi elementi con la ridotta dimensione dell’economia del Paese e un “significativo deterioramento nella percezione della governance”.

L’economia maltese è cresciuta dell’86% dal 2014, superando di gran lunga la media dell’Eurozona del 14%. Fitch ha riportato una crescita media annua del PIL del 6,5% nell’ultimo decennio, contro il 3,8% mediano degli altri Paesi con rating ‘A’. Il PIL pro capite, misurato in parità di potere d’acquisto, ha raggiunto il 109% della media UE lo scorso anno. Le previsioni di crescita restano positive: Fitch stima un +4,3% nel 2025 e un +4,1% nel 2026, dopo un solido +6% nel 2024. L’espansione è stata trainata dall’aumento rapido della forza lavoro, anche se regole più rigide sull’immigrazione dovrebbero rallentarne l’impulso. L’occupazione è cresciuta sensibilmente, con la forza lavoro quasi raddoppiata da 180.000 nel 2015 a 320.000 nel 2024, sostenuta da circa 100.000 lavoratori stranieri. Il tasso di disoccupazione di Malta si attesta al 3,1%, tra i più bassi nell’UE.

Il deficit di bilancio si è ridotto al 3,7% del PIL nel 2023, e Fitch prevede ulteriori cali fino al 2,5% entro il 2027. Il debito pubblico dovrebbe stabilizzarsi intorno al 47% del PIL, al di sotto sia della soglia UE del 60% sia della mediana del 57% dei Paesi con rating ‘A’. Ciononostante, l’agenzia ha avvertito che gli indicatori di governance della Banca Mondiale per Malta sono calati bruscamente dal 2013, soprattutto per quanto riguarda l’efficacia del governo e il controllo della corruzione. Fitch ha sottolineato che progressi nella governance potrebbero favorire un miglioramento del rating, mentre un aumento del debito o shock esterni potrebbero portare a un declassamento.

– Foto d’archivio –

(ITALPRESS).