
La Commissione Europea ha stabilito un nuovo limite massimo di residuo (LMR) più severo per l’Acetamiprid, una sostanza attiva ampiamente utilizzata negli insetticidi. La disposizione, che ha un impatto diretto su agricoltori e filiere agroalimentari, entrerà in vigore il 19 agosto 2025. Tale decisione ha innescato una viva polemica in Veneto tra il consigliere regionale Stefano Valdegamberi (Gruppo Misto) e il Partito Democratico.
Valdegamberi ha inviato una richiesta formale all’assessorato regionale all’Agricoltura per chiedere una sospensione temporanea dell’applicazione del nuovo LMR, parlando di “norme europee fuori dalla realtà” e di “colpo al cuore dell’agricoltura veneta“.
Secondo il consigliere, abbassare il limite da 0,4 a 0,07 mg/kg “rende di fatto non più commercializzabile tutta la frutta trattata regolarmente” fino al giorno prima, un’azione considerata “una follia burocratica” che mette a rischio la sopravvivenza di un intero comparto, in particolare nel settore di pero e melo. Ha poi concluso ribadendo che l’Acetamiprid è oggi l’unico principio attivo efficace contro la cimice asiatica.
Di tutt’altro avviso Alessio Albertini, responsabile sostenibilità e filiera agroalimentare del Partito Democratico del Veneto. Albertini accusa Valdegamberi di “strumentalizzare un tema serio” per fare campagna elettorale. “Era noto che i limiti all’utilizzo di Acetamiprid sarebbero stati drasticamente abbassati”, ha sottolineato, ricordando che il processo di riduzione dei limiti rispetta iter precisi e che le nuove etichette aggiornate erano obbligatorie già dal 19 febbraio 2025. Il PD accusa la Giunta Regionale di non aver promosso la ricerca di alternative valide per gli agricoltori e di non aver pianificato assieme ai portatori di interesse i punti più critici della riduzione dei limiti, “evitando un approccio troppo faticoso e costoso da perseguire”.
Acetamiprid: che cosa cambia e perché
L’Acetamiprid è un insetticida sistemico, che viene assorbito dalle piante e le protegge dall’interno, utilizzato per contrastare parassiti come afidi, mosche bianche e la temuta cimice asiatica. Il nuovo regolamento UE 2025/158 modifica, abbassandoli drasticamente, i livelli massimi di residuo consentiti in diversi prodotti, specialmente frutta e ortaggi. La decisione è stata presa in seguito a una valutazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che ha riscontrato la necessità di una Dose Giornaliera Ammissibile (DGA) e una Dose Acuta di Riferimento (DAR) inferiori per l’Acetamiprid. Le nuove soglie tutelano maggiormente la salute del consumatore, ma allo stesso tempo impongono agli agricoltori di rivedere le proprie pratiche.
Le conseguenze per i produttori
A partire dal 19 agosto 2025, le produzioni agricole trattate con prodotti a base di Acetamiprid dovranno rispettare i nuovi LMR. Ciò significa che gli agricoltori saranno costretti a modificare le dosi, il numero massimo di trattamenti annui e i periodi di carenza (il tempo che deve trascorrere dall’ultimo trattamento al momento della raccolta). Per i consumatori, invece, la nuova norma rappresenta una maggiore garanzia di sicurezza. Le produzioni raccolte prima di tale data saranno ancora valutate in base ai precedenti limiti, ma dal 19 agosto i controlli saranno più stringenti su tutta la filiera.