
(Adnkronos) – Si chiude con un risultato molto positivo l'avviso 2/2025 'Metamorfosi imprenditoriali: la formazione manageriale a supporto della crescita delle pmi' di Fondirigenti, il fondo interprofessionale leader in Italia per la formazione continua del management, promosso da Confindustria e Federmanager. I numeri testimoniano il forte interesse delle imprese italiane verso percorsi formativi dedicati ai momenti cruciali di trasformazione: passaggio generazionale, operazioni societarie e digitalizzazione. Sono stati presentati 203 piani formativi che coinvolgono 312 dirigenti per un totale di 17.836 ore di formazione (in media 57 ore a dirigente). Le richieste di finanziamento hanno raggiunto 2,5 milioni di euro, quasi il 67% in più rispetto allo stanziamento iniziale di 1,5 milioni, a conferma della forte domanda di competenze manageriali per affrontare le grandi trasformazioni aziendali. Si tratta di un risultato particolarmente significativo considerando l'esclusione delle grandi imprese e la specificità dei temi proposti. "Questi dati dimostrano quanto le pmi italiane abbiano compreso l'importanza strategica della formazione manageriale nei momenti di discontinuità", commenta il direttore generale Massimo Sabatini. "Passaggio generazionale, operazioni societarie e digitalizzazione rappresentano, per le imprese piccole e medie, delle vere e proprie metamorfosi, che richiedono consapevolezza, visione di lungo periodo e, soprattutto, competenze manageriali solide per essere affrontate con successo", sottolinea. Particolarmente rilevante è la partecipazione delle piccole imprese, che hanno superato la media storica del 15%, confermando come anche le realtà di minori dimensioni siano consapevoli della necessità di investire in competenze manageriali per governare i grandi processi di cambiamento. L'Avviso ha inoltre generato un importante effetto di attrazione: 12 nuove aziende hanno aderito a Fondirigenti e ben ¼ dei piani ha riguardato imprese che di rado hanno utilizzato in passato la leva formativa. Dal punto di vista territoriale, il Veneto si conferma regione best performer con 48 piani presentati, seguito da Emilia-Romagna (41 piani) e Lombardia (29 piani), a testimonianza della crescente importanza di tali trasformazioni nei territori più industrializzati del nostro Paese. Significativa è anche la partecipazione del Sud Italia, con il 14% dei piani presentati e la Campania come regione più attiva (14 piani). La copertura nazionale è ampia: solo 3 regioni risultano assenti. L'analisi delle aree di intervento rivela, come principale ambito di interesse, la trasformazione digitale, seguita a breve distanza dal passaggio generazionale. L'area delle operazioni societarie, pur presente, è risultata meno prescelta, interessando soprattutto le imprese di medie dimensioni, dove operazioni straordinarie come fusioni o acquisizioni sono più frequenti. I percorsi formativi evidenziano un indirizzo chiaro: la governance è il pilastro centrale per affrontare le sfide di evoluzione e continuità aziendale. La formazione si configura come leva strategica per rafforzare leadership, competenze manageriali e capacità di gestione del cambiamento, con una visione integrata che coniuga necessità di stabilità e innovazione. I contenuti si articolano in tre ambiti chiave. Nel passaggio generazionale, l’attenzione è rivolta alla governance strategica, alla leadership e alla continuità, per garantire un ricambio efficace e valorizzare le competenze. Nelle operazioni societarie, il focus è sulle competenze manageriali relative a finanza straordinaria, compliance e change management, elementi indispensabili per presidiare fusioni, acquisizioni e ristrutturazioni. Infine, la trasformazione digitale punta sulle competenze relative a Intelligenza Artificiale, integrazione dei processi e data-driven management, leve fondamentali per sostenere innovazione e competitività in scenari evolutivi. In un contesto in cui la digitalizzazione ridefinisce i modelli di business e le operazioni straordinarie richiedono solidità organizzativa e responsabilità d’impresa, la formazione si conferma strumento essenziale per guidare il cambiamento e garantire sostenibilità nel lungo periodo nelle grandi trasformazioni. "La risposta delle pmi conferma le evidenze delle nostre ricerche – sottolinea il presidente Marco Bodini – la capacità di affrontare e superare i momenti di discontinuità dipende in modo decisivo dalla presenza di manager preparati. Le imprese hanno colto la grande spinta che la formazione manageriale può garantire ai processi di trasformazione, soprattutto in ambito digitale dove l'innovazione tecnologica sta ridefinendo i modelli di business". I piani formativi saranno ora valutati da una commissione di esperti e la graduatoria sarà pubblicata entro fine gennaio 2026.
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