Formazione by Romano-Donazzan, condanna di Coviello a 5500 euro di multa più danni per articoli su dossier Berlato depositato da Zaia in procura

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Giornalismo: bavaglio con carcere anche per Giovanni Coviello fotografato davanti al tribunale di Vicenza
Giornalismo: bavaglio con carcere anche per Giovanni Coviello fotografato davanti al tribunale di Vicenza

Il tribunale di Vicenza, giudice monocratico Veronica Salvadori, oggi 17 novembre ha ritenuto il giornalista professionista Giovanni Coviello, direttore di ViPiù (prima VicenzaPiù) responsabile di diffamazione a mezzo stampa nei confronti dell'assessore regionale veneto all'istruzione Elena Donazzan e di altri alti funzionari di palazzo Balbi tra cui il dirigente Santo Romano.

Tutto ruota intorno al cosiddetto dossier Berlato, eurodeputato vicentino di Fratelli d'Italia, stesso partito della Donazzan, anche se tra i due non corre da tempo buon sangue, dossier, peraltro, depositato in procura di Venezia dallo stesso governatore del Veneto Luca Zaia (cfr. Formazione by Romano – Donazzan, silenzi anche in procura di Venezia su vicenda: ‘imbarazza’ Zaia e costringe VicenzaPiù a difendersi in tribunale).

Coviello non era oggi presente in aula, come da sua facoltà ma lo era stato in tutte le udienze precedenti e avrebbe voluto esserci anche oggi, ma lo ha fortemente sconsigliato la propria psicologa, peraltro Ctu del tribunale di Vicenza, che ha anche prodotto una certificazione, a causa dello stress causato dagli anni da lui passati in aule di tribunale come cronista e come imputato.

Il professor Rodolfo Bettiol, l'avvocato patavino, che ha difeso l'imputato assieme all'avv. Alessandra Chiantoni, e gli altri legali di parte presenti non hanno potuto oggi fare repliche essendosene astenuto il pm, che nella sua arringa per Coviello aveva chiesto una pena di 1.500 euro.

Dopo la camera di consiglio il giudice Veronica Salvadori ha sentenziato una condanna in primo grado a 5.500 euro di multa più danni, tutti inferiori nettamente a quelli richiesti dai loro avvocati, da 18.000 euro ciascuno a favore di Donazzan e Romano e di 10.000 euro ciascuno per gli altri 5 accusatori oltre al rimborso spese per ognuno dei loro avvocati pari a 3.000 euro.

Le motivazioni della sentenza, che non prevede nella sua lettura odierna la cancellazione o la deindicizzazione degli articoli di Coviello, saranno note entro 90 giorni e dalle motivazioni ci saranno 45 giorni per l'eventuale appello.

Nessuna delle condanne (quella penale è di 5.500 euro) è esecutiva, se abbiamo ben compreso, fino a sentenza definitiva. "Nessuna sorpresa, la pena è stata superiore a quanto chiesto inizialmente dal pm. Dopo quanto già sentenziato in sede civile ci aspettavamo questa condanna, tutto sommato modesta come condanna penale" è stato il lapidario e amaro commento dell'avvocato Bettiol dopo la sentenza. (cfr. anche Processo a Coviello su iniziativa di Donazzan, Romano & c.: Berlato e Spiandorello parlano del «dossier» che interessa la formazione).

Non raggiungibili i legali di parte civile e i loro rappresentati, è deluso ma intenzionato ad appellarsi l'imputato Coviello, da noi sentito al telefono: "sento questa condanna come un ennesimo bavaglio impostomi quando tocco chi non va toccato. Ovviamente ogni decisione, al di là della mia volontà di tutelare la mia professionalità e credibilità, testimoniate da oltre 5.500 articoli, spesso su argomenti "sensibili", scritti personalmente e da altri 500.000 pubblicati sotto la mia responsabilità su questo mezzo e sul suo antesignano cartaceo, è demandata soprattutto ai miei legali dopo che avranno letto le motivazioni della sentenza e alle mie... scarne possibilità economiche su cui fanno tipicamente leva i miei accusatori".

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Grazie, Giovanni Coviello

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