Forte coi deboli, il sistema giudiziario è da operetta col Caimano

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Destituito per mancanza del senso morale e dell’onore. Ecco le conseguenze di uno schiaffo a un superiore in una pubblica amministrazione, conseguenze che comportano l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Tutto questo solo se sei un bidello o un netturbino comunale. Se invece sei un frodatore del fisco per milioni di euro, ad un certo punto, tra indulto e riabilitazione, la società decide per mezzo dei giudici e delle leggi che sei ripulito, candidus, candidabile a rappresentare la collettività fin nei più alti gradi della democrazia.
Ma questa potrà semmai essere una speciale dispensa a difendere gli interessi dei ladri e dei disonesti immancabilmente presenti in ogni comunità che, se non avessero gente come il nostro caimano nazionale, alias Silvio Berlusconi, rischierebbero di restare fuori dal gioco. Eppure in un’altra sentenza i giudici scrivono che l’imputato ha una “una naturale capacità a delinquere“, e in un’altra che ha pagato la mafia per decenni. Insomma, pare che non basti, pare che le reprimenda dei magistrati siano del tutto teoriche e non abbiano nessuna conseguenza pratica. La Corte europea per i diritti umani non ha ancora risposto al suo ricorso. Silvio però ha già ottenuto dalle leggi nostrane la riabilitazione desiderata, e se avesse potuto anticiparne l’efficacia di un paio di mesi ce lo saremmo ritrovato in Parlamento a votare personalmente contro una legge sul conflitto d’interessi. Ma lui è onnipresente, quando parla e anche quando è costretto a tacere, quando consente e quando rifiuta, è un ingombro per la democrazia che aspetta gl’inesorabili tempi biologici, ma non riesce autonomamente a metterlo per sempre da parte. Ciò che si capisce intanto dall’indirizzo impresso a un sistema giudiziario da operetta, che si esprime a mezzo di queste leggi, è che il reo viene punito a seconda della sua consistenza economica, della sua valenza sociale e politica; che la violenza privata è punita più severamente di una rapina pubblica, poiché il grado di eversione insito nell’uso della violenza è infinitamente maggiore di quello di chi ruba; che la disperazione nell’alzare le mani contiene in sé una residua capacità morale pericolosa per l’ordine dei ladri. Ecco perché Berlusconi ha occupato la democrazia e le detta i tempi dei suoi interessi, perché il caimano non è un astuto generale di un esercito straniero, ma un prodotto saltato fuori dagli interstizi (e nemmeno tanto) dell’idea di civiltà italica costruita dall’Unità in poi.