Frana in Valsugana, Confartigianato Imprese Vicenza: “Costi raddoppiati per i trasporti”

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frana in valsugana valbrenta Prolungamento a Nord A31-Valdastico

“Dopo la Frana in Valsugana i costi per i trasporti sono raddoppianti. Ora serve la A31 Valdastico a Nord”. La presa di posizione è di Confartigianato Imprese Vicenza dopo quanto avvenuto il 12 gennaio scorso a Valbrenta, quando diversi massi di grosse dimensioni si sono staccati dal versante occidentale del Massiccio del Grappa precipitando a valle fin sulla ferrovia e sulla strada sottostante, nelle scorse ore a Enego, con la caduta di un masso sulla ciclopista dal versante di Asiago.

Ovvi i disagi per la circolazione che perdureranno almeno per un mese ancora.

Costi di trasporto almeno raddoppiati, in alcuni casi triplicati, per gli autotrasportatori conto terzi o conto proprio – spiega Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza”, riferendo le segnalazioni di alcuni imprenditori artigiani della zona Pedemontana.

Un esempio: un camion in partenza da Marostica per Trento Nord, deve fare 100 chilometri in più passando per Verona. Le alternative sono scarse e comunque poco adatte ai mezzi pesanti. Il tutto si traduce in maggiori costi di personale, riduzione del volume di servizi nell’arco della giornata, minor sicurezza e stress per i territori attraversati.

“Le nostre aziende che hanno un corposo portafogli clienti del centro nord Europa – specifica Cavion -, Germania su tutti, subiranno notevoli disagi su più fronti a causa della chiusura della Valsugana. Ciò si traduce in un aumento dei costi di trasporto impossibili da ‘ribaltare’ sul cliente e il tutto andrà a incidere ancora una volta sulla marginalità dell’impresa. Senza dimenticare che anche dal lato trentino arrivano prodotti e materiali lavorati dalle nostre aziende, in particolare nelle filiere della subfornitura, quindi anche da quel versante non mancheranno disagi. Un fenomeno che toccherà imprese della fascia alto pedemontana e della pianura.

Nel ringraziare i Sindaci che hanno deciso di aprire la viabilità locale ad aziende e cittadini – aggiunge Cavion – ribadiamo che, accanto a soluzioni di emergenza per tamponare la situazione, vanno necessariamente portate avanti progettualità più strutturate. Non è immaginabile che un evento di questo genere possa bloccare o avere un impatto di tal misura sulla vita e l’economia di un territorio e questo perché non sono state portate a termine le alternative infrastrutturali progettate e richieste a gran voce da anni.

Confartigianato ha sempre sostenuto quanto il prolungamento a nord della A31 sia un ‘corridoio’ importante per le nostre imprese, ora la concretizzazione del progetto si rende quanto più necessaria – prosegue Cavion -. Dal settore manifatturiero, all’alimentare, alla logistica, al trasporto persone, sono numerose le imprese costrette a cercare soluzioni alternative per non rischiare di veder compromesso il proprio mercato, auspicando soluzioni strutturali più rapide possibile che prevedano ovviamente la doverosa messa in sicurezza della Valsugana”.

A confermare l’importanza del ‘corridoio’ verso Nord sono i dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato. Da Vicenza l’export manifatturiero che negli ultimi dodici mesi (ottobre 2022/settembre 2023) ha preso la strada verso Nord è stato di 3.843 mln di euro, pari al 16,7% dell’export totale provinciale. Più in particolare: 2.750 milioni di euro (11,9%) verso la Germania, 597 mln di euro (2,6%) verso i Paesi Bassi, 495 mln di euro (2,1%) verso il Belgio.