
(Adnkronos) – Il gol della vita, l'urlo liberatorio e poi la richiesta di assistenza dei medici. La super sfida Inter-Barcellona si è conclusa con la vittoria della squadra guidata da Simone Inzaghi grazie al gol del 4-3 di Davide Frattesi che però subito dopo ha avuto un lieve malore, come ha raccontato lui stesso nel dopo partita: "Ho urlato talmente tanto che ad un certo punto vedevo tutto nero, ho rischiato di non finire la partita…". Ma cosa è accaduto in quei pochi secondi al fisico del match winner? "Spesso si dice 'non ci ho più visto dalla rabbia'. Ecco, nel calcio in alcune situazioni al limite c'è un mix di sensazioni, stati d'animo, ma anche sostanze chimiche che entrano in gioco. Il corpo umano, come è accaduto ieri sera a Frattesi dopo il gol, può andare 'fuori giri', l'adrenalina è altissima. Ha fatto un urlo lunghissimo e questo incide anche sul respiro, con lievi stalli che possono dare la sensazione di stare male". A spiegare all'Adnkronos Salute cosa può essere successo ieri all'apice del gol che porta in finale di Champions League l'Inter è Mario Brozzi, medico sportivo già responsabile sanitari della As Roma. Secondo il medico fisiatra Andrea Bernetti, segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa), "sebbene sia difficile entrare nel merito della situazione specifica e parlando in linea del tutto teorica, una situazione simile potrebbe essere stata provocata da una reazione vasovagale, fortunatamente senza perdita di conoscenza, causata probabilmente dalla reazione emotiva molto forte del gol e dall'aumento della pressione addominale dovuta al potente urlo di gioia del calciatore. Infatti tale sintomatologia sembrerebbe essere avvenuta proprio in quel momento, come dichiarato dal match winner. La sintomatologia premonitrice di questa condizione – descrive infatti Bernetti – include: vertigini, nausea, debolezza, sensazione di venir meno e, appunto, visione offuscata. L'episodio vasovagale è la forma più comune di sincope riflessa, causata da un fallimento nell'autoregolazione della pressione sanguigna, che porta a una riduzione della perfusione cerebrale e a una transitoria perdita di coscienza". "Fortunatamente Frattesi non ha perso conoscenza – prosegue Bernetti – ma la sua dichiarazione di 'aver visto tutto nero' in seguito ad 'aver urlato talmente tanto' può ricordare per certi versi l'esordio di un episodio simile. Infatti, un'azione fisica che comporti un aumento della pressione addominale e toracica (ad esempio tosse, urlo, vomito, sforzo fisico) può stimolare il nervo vago e questo stimolo può innescare una reazione vasovagale. I meccanismi responsabili sono complessi e possono coinvolgere sia una diminuzione della gittata cardiaca che una riduzione del tono vascolare, anche se spesso non si riesce a identificare un fattore scatenante specifico". "La sincope vasovagale – illustra ancora il medico-fisiatra – è la forma più comune di sincope negli adulti, rappresentando oltre l'85% degli eventi sincopali nelle persone sotto i 40 anni e più del 50% anche nei pazienti geriatrici. L'incidenza di un episodio di sincope vasovagale nel corso della vita è superiore al 33%. Tuttavia, nel caso specifico, non si può entrare nel merito, sono solamente ipotesi tratte dalla descrizione della sintomatologia riferita. Sicuramente Frattesi ha a disposizione uno staff sanitario di alto livello che avrà considerato la problematica riferita". Questa vittoria avrà ripercussioni sulle prossime gare dell'Inter? "Queste vittorie sono tonificanti – risponde Brozzi – oggi non vorrei essere il Barcellona. E' come quando due pugili combattono per 15 riprese: la mattina dopo entrambi hanno i lividi, ma uno sarà in paradiso e l'altro all'inferno". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)