Fusione tra Orchestra del Teatro Olimpico e Società del Quartetto di Vicenza: approvata la continuità dei contributi regionali

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Gran Concerto di San Silvestro OTO

Dopo il passaggio in Prima Commissione, è stato approvato all’unanimità dal Consiglio regionale del Veneto il Disegno di legge n. 336 della Giunta regionale che modifica l’articolo 66 ‘Contributo a favore dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza‘ della legge finanziaria regionale del 2007. Illustrato in aula dalle consigliere Laura Cestari (Lega- LV) come relatore e Chiara Luisetto come correlatore, il provvedimento mira ad assicurare il finanziamento delle attività della OTO a fronte delle modifiche in ordine all’assetto giuridico, con particolare riferimento al processo di fusione con la Società del Quartetto di Vicenza. Come ha sottolineato Luisetto, “il provvedimento darà nuova linfa all’offerta musicale a Vicenza e in tutto il Veneto”.

La soddisfazione dei consiglieri vicentini

I consiglieri regionali vicentini di Lega – Liga Veneta Roberto Ciambetti, Andrea Cecchellero, Milena Cecchetto, Stefano Giacomin, Silvia Maino e Marco Zecchinato hanno accolto con soddisfazione il provvedimento, che adegua la normativa al processo di fusione in corso tra due istituzioni musicali importanti per Vicenza come la OTO e la Società del Quartetto: “La nuova norma – dichiarano – consentirà di mantenere e rafforzare il programma di attività sinora promosso con successo dall’OTO e, al tempo stesso, valorizzare la nuova sinergia con la Società del Quartetto, realtà storica fondata nel 1910 da Antonio Fogazzaro. Il Progetto di legge approvato oggi ha un duplice obiettivo: da un lato valorizzare due istituzioni di grande valore culturale del territorio e della Regione, dall’altro garantire un’offerta concertistica coordinata con una riduzione dell’attività amministrativa, svolta per un’unica entità e una migliore programmazione, riducendo – se non evitando sovrapposizioni di spettacoli e attività culturali”.

Gli esponenti di Lega-LV hanno sottolineato il ruolo dell’Orchestra del Teatro Olimpico non solo nella realizzazione di stagioni concertistiche di alto livello, ma anche nella formazione di nuovi musicisti: “Attiva dal 1990 – hanno ricordato – è oggi una delle poche formazioni orchestrali giovanili in Italia a carattere formativo; è una bottega musicale all’interno della quale 40 musicisti, selezionati fra centinaia di ‘under 28’ diplomati nei Conservatori di tutta Italia, hanno l’opportunità di perfezionarsi sotto la guida di qualificati docenti-formatori”. A sua volta, hanno aggiunto i consiglieri, anche la Società del Quartetto promuove da oltre un secolo stagioni concertistiche, festival e progetti culturali e sociali rivolti a tutte le fasce della popolazione, dalle scuole agli ospedali, dalle case di riposo al carcere. Tra i fiori all’occhiello due festival di rilievo internazionale ospitati al Teatro Olimpico: Omaggio a Palladio, con Sir András Schiff e la Cappella Andrea Barca, e il Vicenza Opera Festival, con Iván Fischer e la Budapest Festival Orchestra.

Il presidente del consiglio regionale Ciambetti ha ribadito come il disegno di legge approvato rispetti lo spirito della legge regionale per la cultura n. 19/2019, che promuove l’aggregazione tra soggetti culturali e lo sviluppo dello spettacolo dal vivo: “La fusione tra Orchestra del Teatro Olimpico e Quartetto rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione e razionalizzazione, che unisce due eccellenze in grado di portare il nome di Vicenza e del Veneto nei circuiti internazionali della musica colta. Una scelta lungimirante, che conferma l’impegno del Veneto nel sostenere cultura di qualità e progettualità solide nel tempo”.

La consigliera Silvia Maino ha spiegato gli effetti pratici del provvedimento per Orchestra del Teatro Olimpico e Società del Quartetto: “Con l’approvazione della proposta di legge, copriamo le spese correnti dell’ammontare di 110mila euro e sosteniamo le varie attività di queste due realtà sempre più unite. La sinergia tra l’OTO e la Società del Quartetto ha prodotto sin da subito benefici a livello organizzativo, con contestuali risparmi nella gestione e nell’organizzazione. Vogliamo pertanto dare un ulteriore impulso a tutto questo, per una crescita costante nel tempo dell’offerta e nel modo di fare cultura e con uno sguardo rivolto ai giovani”.