Galla 1880, Massimo Parolin e Stefano Ferrio incantano con “Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo”: 144 pagine, 12€, un lungo flash back

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Alberto Galla introduce la presentazione di
Alberto Galla introduce la presentazione di "Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo"

Martedì 8 luglio, nella suggestiva cornice di Galla 1880, sotto la pioggia di un temporale estivo su Vicenza, si è tenuta la presentazione di “Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo”,  il secondo libro, dopo “Quella strada per il lago 1980 – 2023)”, della trilogia di Massimo Parolin, che ha dialogato con lo scrittore e giornalista Stefano Ferrio. Nonostante il maltempo, la sala era gremita e all’uscita non c’era un partecipante senza in mano una copia del libro (disponibile nelle libreria, sul nostro shop – clicca qui – e su Amazon a 12 euro per 144 pagine) da autografare dopo una serata all’insegna della memoria, dell’emozione e del potere di un’amicizia, la filìa greca, potente e disinteressata.

Il pubblico da Galla alla presentazione di "Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo"
Il pubblico da Galla alla presentazione di “Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo”

Alberto Galla, padrone di casa, dopo aver “salutato” l’evento voluto dalla sua libreria (“Siamo onorati di presentare il secondo volume della trilogia di Massimo Parolin […] un grazie a Stefano Ferrio, a Giovanni Coviello curatore della collana Vicenza Popolare, il cui editore è Editoriale Elas, e al pubblico presente.”), è rimasto fino alla fine, evidentemente anche lui “preso” dai dialoghi serrati tra Parolin e Ferrio e dall’interazione finale con i lettori presenti, alcuni dei quali amici storici dell’autore.

Un omaggio caro… e inatteso

Parolin, visibilmente commosso, ha rivelato all’inizio di aver quasi rinunciato all’appuntamento in segno di lutto, per la scomparsa del suo caro amico Roberto, solo 59enne. “Quando la luce si spegne, la coscienza si accende…”, ha detto, decidendo comunque di esserci, pensando che proprio Roberto avrebbe voluto così.

Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo (di Massimo Parolin)
Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo (di Massimo Parolin)

Dall’amore all’amicizia: l’evoluzione narrativa

Il primo libro della trilogia narrava l’amore adolescenziale. In questo secondo volume Parolin affronta l’amicizia, tema sì “apparentemente banale”, ma profondo e forte. Ecco cosa racconta:

“L’amicizia vera – la filìa greca – è disinteressata, uno specchio di te stesso. Non è eros, che muore e ritorna; è affezione che non viene meno”
“Ho dedicato il libro ai miei demoni: l’amore e l’amicizia sono demoni che ti prendono, ti fanno soffrire, ti fanno stare bene.”

Ferrio ha colto in questo l’essenza del libro: “Mi hai fatto conoscere anche Roberto attraverso le tue parole… la narrativa permette di incontrare persone vere anche sulla carta.”

Massimo Parolin, autore di "Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo", dialoga con Stefano Ferrio
Massimo Parolin, autore di “Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo”, dialoga con Stefano Ferrio

Il viaggio nel tempo tra Vicenza e Praga

Parolin nel suo “Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo” ha spaziato tra Vicenza e Praga, città entrambe magiche, ambientando parti del romanzo tra la misteriosa Praga del 1300 (per la precisione del 1357 con l’inquietante 666 come risultato, casuale, ha sottolineato l’autore, della differenza tra l’anno di chiusura del precedente libro, il 2023, quando “scompare” la sua amata, e quello di ambientazione del secondo, segnato dalla sparizione di un amico) e la Vicenza contemporanea. Ha spiegato come visitare Praga, specialmente l’ultima volta, con i suoi tetti scuri per il tempo, l’inquinamento e/o chissà cosa, e Ponte S. Carlo, gli abbia ispirato il salto temporale e narrativo, una scelta che unisce storia, leggenda e amicizia fuori dal tempo.

Stefano Ferrio coinvolge il pubblico della presentazione di Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo di Massimo Parolin
Stefano Ferrio coinvolge il pubblico della presentazione di Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo di Massimo Parolin

Ferrio con le sue profonde e frequenti osservazioni ha evidenziato l’equilibrio tra romanzo breve (“short novel”: 144 pagine) e profondità narrativa, notando l’attenzione alla struttura e al ritmo, così come il precedente “Quella strada per il lago”, ma, approfittando anche dell’intervento di un “aspirante” lettore, Andrea, ha alleggerito il clima ricordando con Parolin un altro emozionante viaggio a Praga quello del 13 settembre del 1978 quando il glorioso Lanerossi Vicenza di Gibì Fabbri scendeva in campo per la Coppa Uefa allo stadio Juliska contro il Dukla Praga di “Macela killer”.

Narratori di legami, non solo di storie

Parolin, dopo il caldo break biancorosso, ha sottolineato anche la sua passione per Stefen King e la letteratura gotica, raccontando:

“Mi ha sempre affascinato il genere horror – ma qui serve la narrativa per fare emergere qualcosa che dentro di noi c’è, e che la scienza non può definire.”

Ferrio ha poi evocato numeri vertiginosi: 20 generazioni, quelle che passano dall’anno del viaggio a ritroso a Praga, portano a oltre un milione di antenati, memorie sedimentate nella nostra coscienza: letteratura come strumento per scandagliare quelle profondità.

Considerazioni finali e… alla terza puntata

Alla fine, Ferrio ha salutato l’attesa del terzo capitolo della trilogia:

“Il finale sorprende, ma rimane aperto. Non c’è una chiusura, ma un invito al prossimo volume. L’amicizia è la chiave per nuove sfide.”

Parolin ha confermato che la scrittura della terza “short novel” è già cominciata: “Dobbiamo superarlo… il demone”, ha chiuso con un sorriso complice, rinviando al futuro della trilogia.

“Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo” è molto più di un romanzo: è un omaggio alle radici dell’umanità, ai legami che ci attraversano nel tempo, alle città – Vicenza e Praga – come scenari magici di narrazione e memoria. Un libro che sfida la lettura frettolosa: parola dopo parola, pagina dopo pagina, riporta a riflessioni sull’amicizia, sull’identità, sull’attenzione al passato. Un regalo per chi crede che in poche pagine si possa trovare un’epopea universale. Quella della filìa…