Gallio Film Festival: serata premiazioni sabato 27 luglio e dal 28 al via la seconda settimana di proiezioni con il “Cinema delle Donne”

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Giallo Film Festival, Come pecore in mezzo ai lupi
Giallo Film Festival, Come pecore in mezzo ai lupi

Si è conclusa sabato sera, 27 luglio, con le premiazioni dei vincitori al Cineghel di Gallio, sull’Altopiano dei Sette Comuni, la 27ª edizione del Gallio Film Festival, dedicato alle opere prime del cinema italiano.

Ad aggiudicarsi il premio maggiore, dedicato alla memoria di Ermanno Olmi e consegnato dalla figlia del regista, Elisabetta, e dal direttore artistico Sergio Sambugaro, è stato il film di Lyda Patitucci “Come pecore in mezzo ai lupi”. Questo poliziesco teso ed emozionante, sceneggiato da Federica Cavallo, vede un’intensa Isabella Ragonese nel ruolo di una poliziotta infiltrata in una banda di feroci banditi serbi, tra cui il fratello, interpretato da Andrea Arcangeli, con cui non si vedeva da anni.

La giuria – composta da Fabio Rosi, Valentina Berengo, Paolo Bufalino, Marianna Folli, Sergio Frigo, Elisabetta Olmi e Federico Pacchioni – ha apprezzato nel film «la tensione e originalità narrativa, il ritmo serrato del montaggio, l’intensità emotiva e la direzione degli attori», tra cui si distingue anche Carolina Michelangeli nel ruolo di una piccola vittima e testimone delle crudeltà degli adulti.

Il premio per la miglior regia è stato assegnato a “Palazzina Laf” di Michele Riondino, «per le scelte autoriali che restituiscono un immaginario credibile e al contempo emozionante, per la sensibilità nella direzione dei colleghi attori, e per la capacità di intersecare vicende personali e collettive». Ambientato nell’Ilva di Taranto, il film ha vinto anche il premio per la miglior sceneggiatura, scritta da Maurizio Braucci e dallo stesso Riondino, «per la trasfigurazione di una questione di attualità in un’opera drammaturgica dai toni tragici e grotteschi e per i personaggi veri e imprevedibili».

Il Premio speciale Emidio Greco, destinato a pellicole con peculiarità di carattere tecnico, linguistico o produttivo, è stato attribuito a “Metamorphosis” di Michele Fasano «per la profondità della riflessione, l’equilibrio dell’integrazione tra animazione e film e il simbolismo pregnante di significato».

Federica Sottile è stata giudicata la miglior attrice per il film “La festa del ritorno”, «per la versatilità dell’interpretazione che muove il personaggio attraverso momenti emotivamente molto diversi, dall’erotismo alla violenza, alla dolcezza, con una fisicità non stereotipata».

Roberto Citran è risultato il miglior attore, presente nei film “Samad” di Marco Santarelli e “Billy” di Emilia Mazzacurati, «per la poliedricità e la duttilità con la quale si cala in situazioni e personaggi diversi, assicurandone misura e credibilità, e per la generosità con cui sostiene le performance degli altri interpreti».

A partire da oggi, 28 luglio, dopo un omaggio al critico cinematografico mestrino Michele Serra, tra i fondatori del festival, si apre la seconda settimana del Festival con le proiezioni (a entrata gratuita) delle opere internazionali, fuori concorso, caratterizzate quest’anno da una forte presenza femminile, sia tra le autrici che nelle protagoniste. Tra le registe si segnalano la norvegese Margreth Olin, le francesi Amandine Fredon e Marie Amachoukeli, la russo-algerina Mounia Meddour, la spagnola Estibaliz Urresola Solaguren, la brasiliana Nara Normande e la mongola Zoljagat Purevdash.

Nelle loro pellicole, come pure nei film di animazione e nei documentari, accanto alle questioni relative alle differenze di genere, alla parità uomo-donna e ai diritti umani, sono molto presenti i temi dell’affidamento, della cura (come ben illustrato nel manifesto del festival, con una donna adulta che protegge una bambina dall’orco che incombe), della trasmissione dei saperi e della condivisione degli affetti tra diverse generazioni di donne.

Nei suoi primi 26 anni, il Festival altopianese ha avuto in concorso 320 film e 90 documentari, assegnando 138 premi. Tra i suoi ospiti, concorrenti e giurati, il festival ha visto la partecipazione di personalità quali Luca Guadagnino, Ermanno Olmi, Mario Rigoni Stern, Emidio Greco, Emanuele Crialese, Carlo Mazzacurati, Mario Martone, Alice Rohrwacher, Susanna Tamaro, Giuseppe Battiston, Bruno Bozzetto e molti altri.

Il programma della seconda settimana di proiezioni cinematografiche è disponibile sul sito http://www.galliofilmfestival.it e sui canali social (Facebook e Instagram) del Gallio Film Festival.

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Marco Ferrero
Nato nel 1983 a Torino, laureato nel 1988 in Lettere e Filosofia presso l’Università di Torino con una tesi in Storia Medievale, nel 1996 ho avviato un’attività autonoma di consulenze editoriali e di grafica che si è concretizzata nello studio Scriptorium. Dal 2016 lo studio è diventato casa editrice Scriptorium. Svolgo attività di ricerca nel settore della storia medievale e tengo, sullo stesso argomento, conferenze e lezioni presso istituzioni pubbliche e private. A vario titolo ho collaborato con riviste di settore pubblicando saggi a carattere storico e artistico. Nel 1998 ho fondato a Bassano del Grappa (VI) il Centro Studi Medievali “Ponzio di Cluny” , di cui da allora ricopro la carica di presidente. L’associazione opera nel settore della ricerca e della divulgazione in ambito medievistico.