
(Adnkronos) – “Dire che nel mondo nessuno conosce Cortina d’Ampezzo è un’uscita infelice. Cortina è un brand, un simbolo riconosciuto a livello internazionale. Non solo per lo sci, ma per ciò che rappresenta nella storia dello sport italiano”. Con queste parole rilasciate all’Adnkronos l’ex sciatore olimpico Kristian Ghedina, icona della discesa libera azzurra, è tornato sulle recenti dichiarazioni del presidente di Technogym, Nerio Alessandri, che aveva affermato: “Nel mondo non conoscono Cortina”, parlando dal palco dell’Hotel Savoia proprio nella località ampezzana, durante l’evento “Cortina in Wellness” (QUI LA STORIA RACCONTATA DALL’ADNKRONOS). La risposta di Ghedina arriva in un momento simbolico: proprio alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stato presentato il docufilm “Kristian Ghedina: Storie di Sci”, prodotto da RS Productions, che celebra 70 anni di Olimpiadi italiane, da Cortina 1956 fino al grande appuntamento del 2026 con Milano-Cortina.
“In giro per il mondo ho sempre avuto riscontri positivi quando dicevo ‘vengo da Cortina’. È un nome che racconta un territorio, una storia, uno stile di vita. È normale che non tutti conoscano ogni località, ma sminuire Cortina oggi, a pochi mesi dalle Olimpiadi, non rende giustizia alla sua importanza”, ha aggiunto Ghedina. La polemica nata dalle parole di Alessandri ha riacceso il dibattito sull’immagine internazionale di Cortina d’Ampezzo. Se da un lato è vero che città come Saint Moritz o Aspen godono di maggiore riconoscibilità in alcune parti del mondo, dall’altro Ghedina – sostenuto anche da altri nomi illustri dello sport italiano – rivendica con forza il valore simbolico della sua città natale: “Cortina è un riferimento. Lo è per chi ci vive, per chi ci lavora, per chi la visita e per chi la guarda in tv ogni inverno. Le Olimpiadi sono un’occasione per rilanciarne l’immagine e raccontare una storia che merita di essere condivisa con il mondo”. (di Paolo Martini) —milano-cortina-2026/extrawebinfo@adnkronos.com (Web Info)