Giacomo Possamai: “Nostra sede viva, come Vicenza che vogliamo”. La sua forza? Dicono: “Il mix di meno giovani e giovani, di moderati e progressisti”

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È arrivata mano a mano tanta gente nella sede del comitato elettorale per Possamai Sindaco in Corso SS Felice e Fortunato 19, aperta stasera dalle 16 in poi, mentre stamattina era stata inaugurata quella del maggiore competitor, il sindaco attuale, nell’attesa che da un altro evento arrivasse Giacomo Possamai sempre per l’inaugurazione ufficiale.

Ai convinti attivisti e a qualche “monumento” politico cittadino, come il comunque sempre attivo Achille Variati (noi vecchi non molliamo…), si aggiungono politici per passione, come Valter Bettiato Fava, che lascia spazio al giovane figlio, e qualche “boiardo” cittadino che, invece quello spazio non vuole mollarlo e non glielo si può impedire perché… “porta” voti e la politica, di ogni colore, è anche questo, purché non sia solo questo.

Ma in Corso SS. Felice e Fortunato arrivano anche simpatizzanti vecchi e, molti, nuovi di Giacomo Possamai e tanti “moderati” (come il Dna di Vicenza) a contendersi lo spazio fisico (ed ideale) con i “progressisti”, e si vedono, neanche fosse una festa di vecchi amici studenti, tanti ex oppositori in libera uscita.

Tutti delusi, fin dai tempi di Variati (un esempio su tutti l’intelligente anche se “scanzonato” Maurizio Franzina, che, senza l’originale, poteva diventarlo lui Variati) e ora fino a quelli di Rucco da un centro destra (ci dicono Patrizia Barbieri e Matteo Tosetto, ad esempio, i nuovi fuoriusciti) che li ha frustrati idealmente e personalmente.

Ma ecco un plus che ci fa notare uno dei presenti: Possamai, che ha compiuto 33 anni lo scorso 9 febbraio ma come attività politica è già di mezza età, sta raccogliendo intorno a sé un mix di giovani e meno giovani.

Scontati i primi per una naturale condivisione di vita, una sorpresa i secondi, che si dicono entusiasti dei giovani, ma, spesso, solo a parole, questo mix potrebbe essere il cocktail esplosivo della coalizione di un partito, il Pd, e di tante, oggettivamente, vere liste civiche, tra cui quella centrale del trentatreenne candidato sindaco, che ci immaginiamo “scarna” di politici etichettati.

D’altronde Giacomo Possamai, già consigliere comunale e ora capogruppo del Pd in regione Veneto, vanta esperienze curriculari non proprio da “debuttante” nel mondo, politico e del lavoro: dopo la laurea in giurisprudenza con pratica forense superata, quelle esperienze annoverano anche attività presso l’Unione Europea e presso aziende e associazioni private.

Se son rose fioriranno, si dice, con Rucco, ovviamente e lecitamente, pronto a sradicarle e reciderle, ma, intanto, chi è andato all’inaugurazione di oggi pomeriggio per un pomeriggio di festa e di incontro, tra idee, presentazioni e musica, non ne è uscito di certo annoiato.

Abbiamo voluto realizzare una sede che non sia il solito luogo di lavoro politico – ha spiegato Possamai nel suo intervento mai logorroico (il video fornito dallo staff è in copertina) – ma che dia l’idea della città che ci immaginiamo. Nella nostra sede ci sarà posto per tutti, sarà un luogo di incontro, dove far crescere idee dal confronto, sarà inclusiva, moderna, al servizio del cittadino. E chiunque voglia portare proposte o chiedere informazioni saprà, da domani, dove venire. Anche per momenti di intrattenimento, per serate musicali, culturali, o artistiche. Perché la Vicenza di domani sarà proprio così: viva, accogliente, propositiva”.

Possamai ha anche sottolineato altri due aspetti, che confermano quanto da noi percepito e scritto prima: “Il grande lavoro dei volontari, decine di cittadini che si sono messi a disposizione per pulire, pitturare, montare gli arredi. E la scelta non casuale del luogo: la nostra sede non è nascosta in centro storico, come spesso si fa, ma all’esatto confine tra la parte centrale della città e quartieri che non si sentono riconosciuti, valorizzati curati”.


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