
Il settore orafo italiano si prepara alla fiera VicenzaOro September 2025 con una fotografia in evoluzione, tra mutamenti di mercato e una crescente tendenza a valorizzare la creatività senza limiti. La manifestazione, in programma in fiera a Vicenza dal 5 al 9 settembre, si configura come un momento cruciale in particolare per le imprese artigiane CNA, rappresentate da una delegazione di circa 70 artigiani provenienti dai distretti di Vicenza, Arezzo e Valenza. L’obiettivo è dare voce ai piccoli operatori in un mercato in rapida trasformazione, valorizzando la loro capacità di innovare e adattarsi alle nuove esigenze di consumo.

Secondo Fabrizio Bonato, presidente Orafi CNA Veneto Ovest, il gioiello ha perso la sua connotazione di bene rifugio, assumendo sempre più i tratti di un oggetto di moda e tendenza, soprattutto tra i giovani. “E non è solo una questione di moda – aggiunge Bonato -, ma anche di necessità: l’oro è salito del 30% nell’ultimo anno, e l’argento stesso è arrivato alle stelle. E la filiera artigiana, che soffre di più questa difficoltà, non può ribaltare tutto sul cliente finale. Ecco perché per sopravvivere vince la contaminazione dei materiali: oro e argento accanto ad acciaio, titanio e leghe innovative. Così il prezzo resta accessibile e a fare la differenza sono design e creatività made in Italy».
Il settore orafo italiano ha registrato nel 2024 un incremento del 4,4% nel fatturato e un record di esportazioni pari a 13,7 miliardi di euro, con Vicenza che ha superato la media nazionale con un +15%. Tuttavia, il numero di imprese si riduce: oggi sono 618, contro le oltre 900 del 2013. Le piccole botteghe e laboratori sono ancora in difficoltà sul mercato interno, con consumi stagnanti e una diminuzione delle gioiellerie. Bonato sottolinea come l’export rappresenti invece un terreno fertile, grazie alle opportunità offerte dai mercati esteri e alle strategie di comunicazione digitale, tra cui il nuovo portale di VicenzaOro che permette di fissare appuntamenti e aumentare le occasioni di business con buyer da oltre 140 mercati.
Il futuro del gioiello artigiano si basa anche su innovazione e ricerca. Le imprese investono nello sviluppo di materiali e leghe innovative, con particolare attenzione agli “ori speciali”. La collaborazione con università e centri di ricerca è sempre più intensa, per accelerare l’introduzione di nuove tecnologie e valorizzare il patrimonio artigianale italiano. Cresce inoltre l’interesse verso la creazione di hub tecnologici condivisi, utili per ottimizzare processi come la galvanica, riducendo sprechi e impatti ambientali. La sostenibilità si integra nelle strategie aziendali, attraverso il recupero di materiali, l’efficientamento energetico e la riqualificazione degli spazi produttivi.
Per quanto riguarda il design, Vicenza deve rafforzare la propria vocazione, puntando su un ecosistema locale più dinamico e attrattivo. La formazione e il mantenimento dei talenti sono una priorità, poiché molti laureati tendono a trasferirsi altrove, impedendo al centro veneto di consolidare una filiera completa. «Serve un’impresa guida – conclude Bonato – che faccia da traino e favorisca il salto di scala delle realtà intermedie, consolidando un ecosistema dove design, creatività e artigianalità possano crescere insieme».