
Dopo il successo al Trento Film Festival e l’inizio del tour italiano, il documentario “Tra natura e quota: Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane” arriva ad Asiago. L’appuntamento è per giovedì 5 giugno alle ore 20.30 al Cinema Lux di Asiago, con la presenza dei registi Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon.
Prodotto da Cineblend s.r.l. in collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI), il documentario è un intenso viaggio visivo ed emotivo attraverso le Alpi Apuane. Questo territorio, al tempo stesso aspro e affascinante, viene esplorato sotto la guida dell’attore Giovanni Storti, volto amato del cinema italiano e grande appassionato di montagna.
Con la sua consueta ironia e sensibilità, Storti conduce lo spettatore in un percorso alla scoperta di due temi centrali e attuali: la biodiversità e la riduzione del rischio in ambiente montano.
Nel corso del racconto si alternano le voci di esperti e protagonisti del territorio. Tra questi figurano Alessio Piccioli, presidente della Struttura Operativa Sentieri e Cartografia del CAI, Andrea Ribolini, dottore forestale e guida ambientale escursionistica, ed Elena Alberti, biologa dell’Orto Botanico Pellegrini-Ansaldi.
Completano il quadro Gionata Landi, guida alpina e tecnico del Soccorso Alpino, Alberto Grossi, esperto ambientale, e Veronica Pierotti, presidente della Sezione CAI di Forte dei Marmi. Il progetto è stato realizzato con il supporto di importanti sponsor.
Gli autori Lorenzato e Zarpellon, con Cineblend srl e il CAI, dopo il precedente lavoro sulla tragedia della Marmolada, hanno sentito il bisogno di “un respiro”. Hanno scelto di tornare a parlare di ambiente e sicurezza in montagna, questa volta con una leggerezza e ironia volutamente ricercate.
L’obiettivo era riflettere sul mondo montano in evoluzione, a causa dell’antropizzazione o dell’innalzamento delle temperature. Era necessario comunicare che frequentare la montagna richiede di aggiornare conoscenze e attrezzature. Giovanni Storti è stata la scelta ideale per portare questi temi a un vasto pubblico con spensieratezza.
Il documentario offre un’occasione per scoprire con ironia un territorio selvaggio e riflettere sui problemi che ne minacciano la conservazione. Il filo rosso di questa avventura è proprio la biodiversità, definita da Storti come “la ricchezza di vita sul nostro pianeta”.
Il secondo filo rosso è la riduzione del rischio in montagna. Il tema viene introdotto con il giusto equilibrio fra leggerezza e profondità, grazie all’ironia di Storti. L’obiettivo è aiutare il pubblico a prendere consapevolezza di questo delicato argomento, specialmente in un momento di grande mutamento per il territorio montano.
Il percorso filmico si snoda attraverso tre giornate: la prima immersa nel fascino dell’Orto Botanico Pellegrini-Ansaldi e al Rifugio Puliti. La seconda giornata è dedicata al Monte Nona. Il terzo giorno esplora la mitica Ferrata del Monte Procinto, la più antica d’Italia.