
AUSTIN (USA) (ITALPRESS) – “Come ci aspettavamo, tutte le squadre hanno scelto di iniziare la giornata con un set di C1, una mescola probabilmente non considerata competitiva per la gara e quindi impiegata in FP1 principalmente per consentire ai piloti di familiarizzare con le condizioni iniziali del tracciato”. Così Simone Berra, Pirelli Chief Engineer, commenta le qualifiche della Sprint al Gp degli Stati Uniti sul circuito di Austin, che hanno visto svettare la RedBull dell’olandese e campione in carica Max Verstappen.
“La differenza prestazionale rispetto alle altre due mescole è risultata inferiore rispetto a quando indicato nelle simulazioni pre-evento, pur restando comunque significativa – aggiunge Berra – C’è da dire che la C1 ha comunque offerto un buon livello di aderenza nei performance run e ha confermato la sua consistenza nei long run effettuati da alcuni team. Nonostante quest’anno le temperature dell’asfalto fossero superiori di qualche grado, i tempi registrati nella sessione di prove libere e nella SQ3 con gomma Soft sono risultati migliori rispetto a quelli del 2024, soprattutto grazie all’evoluzione tecnica delle monoposto”.
“La Sprint pole di oggi di Verstappen è infatti già due decimi più rapida del giro che lo scorso anno aveva consegnato la prima posizione in griglia a Lando Norris per il Gran Premio. Il delta tra Media e Soft è leggermente superiore rispetto alle previsioni ma si tratta di un dato che non stupisce troppo in un weekend Sprint, considerando il tempo limitato a disposizione delle squadre per perfezionare il set up e massimizzare la prestazione complessiva delle vetture”, conclude Berra.
– Foto ufficio stampa Pirelli –
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