I nodi intermodali strategici per la competitività del Sistema Italia

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ROMA (ITALPRESS) – Accendere un faro su un sistema trasversale e strategico per l’economia. È questo l’obiettivo del convegno “Nodi intermodali, logistica e mobilità – Innovazione e sostenibilità per la competitività del Sistema Italia” organizzato da I Sud del Mondo, che si è svolto presso la sala del Refettorio della Camera alla presenza, tra gli altri, di Pompeo Torchia, presidente de I Sud del Mondo; Giuseppe Galati, responsabile scientifico de I Sud del Mondo; Vincenzo Macello, direttore Engineering and Operation Italferr; Salvatore Deidda, presidente della commissione Trasporti della Camera; Marcello Di Caterina, direttore generale Alis. “La logistica moderna è un sistema che incide sia sulla qualità della vita delle persone che sulla competitività delle imprese, ma anche sostenibilità delle nostre città. Significa riconoscere che ogni infrastruttura intelligente è una risposta concreta alle sfide che ci attendono“, ha affermato Torchia.

“I nodi intermodali costituiscono l’elemento principale della competitività nazionale. La ratio della logistica moderna mira a ridurre i tempi e i costi e a mitigare l’impatto ambientale con infrastrutture intelligenti, con investimenti in terminal purpose, digitalizzazione dei transiti e interoperabilità”, ha aggiunto. Per Galati “la legge sugli interporti ci permetterà di avere una legislazione più moderna e adeguata. Noi abbiamo bisogno di un sistema intermodale che va a coprire soprattutto quella che è l’esigenza di mettere a sistema le reti dei trasporti, questo deve corrispondere anche alla sostenibilità ambientale ed economica. Noi come associazione abbiamo ritenuto di affrontare, attraverso le nostre ricerche, quali sono i punti di forza e le fragilità del sistema. Questo è un settore decisivo per un Paese che vuole essere all’avanguardia in Europa e nel mondo”.

Di Caterina ha sottolineato come “oggi il trasporto marittimo risente fortemente di questa iper tassazione voluta dall’Ue che si chiama Ets. Questa tassazione va a proteggere solo un aspetto della sostenibilità che è quella ambientale, ma in realtà se quest’ultima non è in equilibrio con quella economica e sociale non porta valore aggiunto alla filiera. Noi riteniamo che questa iper tassazione vada rivista perché vale solo per l’Europa. Non è pensabile che dall’Europa per l’Europa la tassazione sia 100%, dall’Europa per gli altri Paesi sia del 50%, mentre i Parsi esteri tra loro non pagano gli Est. Questo vuol dire favorire tutti i porti del Nord Africa, l’Italia verrà ancor di più penalizzata. Per questo – ha aggiunto -, noi chiediamo una rivisitazione di questa imposiIone. Ci auguriamo che il governo possa incidere in Europa per far prevalere la capacità del nostro Paese di essere strategico, anche in un momento come questo dove l’Italia può essere un hub importantissimo per tutto il sistema europeo. Siamo fortemente impegnati come Alis per portare le nostre istanze”.

– foto xb1/Italpress –

(ITALPRESS).