Il bianco e nero ritorna sullo schermo, The Italian Banker dal 7 ottobre: il grigio della crisi finanziaria, sullo sfondo crac BPVi (romanzato?)

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Una scena di Italian Banker (fonte MYmovies)
Una scena di Italian Banker (fonte MYmovies)

Al Bif&St 2021, appena conclusosi, era in concorso il film The Italian Banker. Regia di Alessandro Rossetto, sceneggiatura a cura di Rossetto e Romulo Bugaro, noto scrittore e avvocato padovano. Una trasposizione filmica di un’originaria messinscena teatrale di Bugaro stesso. Al centro della scena un fallimento: la storia della Banca Popolare di Vicenza (BPVi).

Anche di seguito al crollo della borsa di Wall Street che coinvolse banche di grido, molte banche italiane furono protagoniste di una progressiva crisi. Il trailer ci offre un veloce scorcio di una festa della durata di un’intera notte, in cui si dispiegano gli interi ottanta minuti di lungometraggio. La festa, organizzata a scopo benefico, mette a disposizione una passerella per uomini in giacca e cravatta e donne in décolleté, tutti grandi investitori che hanno perso milioni di seguito al crollo della  Banca Popolare del Nordest. Cosa c’è da aspettarsi: perversione e corruzione? In alcuni momenti ci sembra di ritornare all’atmosfera de La grande bellezza sorrentiniana, in particolar modo per la disposizione dei personaggi sulla scena, l’eccentrica eleganza, l’esplosione di piaceri.

Trailer:

Nel biennio 2013-2014, la Banca Popolare di Vicenza è costretta a patti tra banchieri e imprenditori, che, finanziati dalla banca stessa, sottoscrivono l’acquisto di azioni per nasconderne i problemi (la tesi del film fantasiosa per il termine “costretta”, come ha poi dimostrato il processo reale e le altrettanto reali condanne, di cui ViPiu.it ha tutto documentato e su cui a breve distribuirà un libro, il primo e l’unico sulla vicenza legge, ndr).

The Italian Banker
The Italian Banker

Ma l’imponente regno crolla, e non resta che una sagoma rossa sullo sfondo tra figure-morte dipinte di nero e di bianco: l’ex “capo” della banca o la buona notizia? Un buon auspicio o un uomo sanguinante lacerato dalla crisi? Il Veneto patisce ancora le conseguenze del depauperamento economico-finanziario o forse lì, da qualche parte, si nasconde un volto-rosso? Una flebile voce di  rivoluzione?

Tensioni nei rapporti personali si impongono come transazioni, intese e compravendite. La vita economica si sovrappone alla vita sentimentale e relazionale in genere.  Il Veneto è una regione fredda, grigia, uggiosa. L’universo economico è un mondo pragmatico, sterile, di numeri, calcoli, denaro e potere. Come recuperare in questa frigidezza un po’ di amore? Alessandro Rossetto riuscirà a far spiccare nel suo film l’ombra di colore rosso-passione? Un’apparente visceralità già emerge sin dai primi secondi del trailer: la gelosia, i seni palpati. Denaro e amore che in ogni tempo sono i capisaldi del peccaminoso. Il salone è quello di una grande villa veneta. Le espressioni sono di smorfia. Gli attori maschere inaridite dagli interessi. Eppure la musica si presta al ballo, la danza è allegra. Il Veneto non molla la sua presa sul potente scenario dell’economia europea. Si sente ancora protagonista di un mondo ricco e globalizzato.

Il film è in uscita al cinema dal 7 ottobre, distribuito da Parthénos. The Italian Banker  o The Northern Banker? Cosa c’è da aspettarsi dal Nord, dagli imprenditori, o, ancor più, dalle Banche? Il mondo degli investimenti è sanguinoso. Le banche sono orrende strutture bianche e nere, con la sola insegna colorata. Il sistema economico-capitalistico annerisce e imbruttisce il nostro mondo a colori. Il Veneto e Vicenza sono, ad oggi, delle realtà sostenibili? I sistemi bancari, gli interessi economici e i problemi che essi comportano prendono forma vivida in un film in bianco e nero. Chissà qual è la buona notizia che dobbiamo aspettarci all’alba o al tramonto dei tempi peggiori per questa regione. Siamo curiosi di vedere se Alessandro Rossetti è stato in grado di aprirci gli occhi sulla verità o anche, semplicemente, di lasciarci tenere gli occhi ben appiccicati allo schermo per l’intero film.