Il borgo “horror” di California di Gosaldo nelle Dolomiti Bellunesi

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Paesaggio a California. Foto di Gianluca Specia da facebook
Paesaggio a California. Foto di Gianluca Specia da facebook

Ne parlano spesso ciclisti e motociclisti. Arrivano in questo borgo diroccato, chiamato “California”, del Comune di Gosaldo, nel bellunese e restano sopresi dai ruderi e dall’interno delle vecchie case inghiottite dalla ghiaia e dalla vegetazione. E’ sconsigliato andare all’interno delle abitazioni soprattutto per la pericolosità. Ci sono anche alcune recensioni di turisti su facebook che ne sconsigliano la visita, anche a causa dell’aspetto un po’ “horror”.  Da Belluno il borgo si raggiunge andando verso il Lago del Mis, proseguendo verso Nord per la SP2 fino alla località Titele, dove c’è il cartello che indica la strada per “ex California”.

Un rudere a California di Gosaldo. Foto di Celeste Frezza da facebook
Un rudere a California di Gosaldo. Foto di Celeste Frezza da facebook

California era una frazione del comune di Gosaldo, totalmente distrutta dall’alluvione del 4 novembre 1966. Il borgo sorse a metà Ottocento attorno ad una semplice osteria, chiamata “Alla California” con richiamo all’omonimo stato americano e alla corsa all’oro: da questo periodo, infatti, la zona, un tempo selvaggia e inospitale, cominciò ad essere frequentata per l’apertura di una miniera di mercurio. In seguito all’esaurimento delle risorse minerarie, anche questo paese conobbe il fenomeno migratorio verso l’estero ma, specialmente dal secondo dopoguerra, riuscì a risollevare la propria economia, grazie al turismo che la rese un luogo abbastanza frequentato. L’osteria si evolse in un albergo-ristorante, che rese questo luogo la meta ideale per chi cercava una vacanza tranquilla immersa nel verde. L’albergo si chiamava “Bissoli” e fu ricostruito dopo l’incendio scatenato dalle rappresaglie naziste nell’aprile del 1944. Sin dal 1921 California era efficacemente collegata tramite gli autobus di linea alle vicine Tiser e Don e alla Valbelluna, alla quale si accede tuttora tramite lo stretto e tortuoso Canale del Mis. La strada carrozzabile della Valle del Mis fu aperta invece nel 1938 ed esisteva il sevizio della corriera di linea da Belluno. In questo periodo, il paese aveva raggiunto le 150 anime. Intorno al 1930 fu costruita una chiesa, che divenne parrocchiale nel 1960. All’epoca il borgo era frequentato dai giovani dell’area agordina che andavano a divertirsi nel ristorante con sala da ballo. Ma nella notte del 4 novembre 1966, una piena dei torrenti Mis e Gosalda, dovuta a delle forti piogge, travolse e spazzò via il borgo. Gli abitanti si salvarono solo rifugiandosi nelle frazioni più alte del Comune di Gosaldo.

Interno di un rudere. Foto di davide Caputo da facebook
Interno di un rudere. Foto di Davide Caputo da facebook, che ne sconsiglia la visita.