
Iniziativa pubblica nel quartiere Ferrovieri per fermare la vendita dell’ex campo da calcio dei Ferrovieri in via Corridoni, messo sul mercato da RFI. I residenti chiedono che venga restituito alla collettività, soprattutto in un momento in cui il quartiere si prepara ad affrontare i cantieri della TAV. “Non nuove ferite, ma spazi pubblici vivi e condivisi”.
Un campo con una storia: da luogo di comunità a bene abbandonato
Oggi il quartiere Ferrovieri ha alzato la voce. Un’iniziativa pubblica ha riportato al centro della scena il campo da calcio di via Corridoni, un’area oggi abbandonata ma che per decenni ha rappresentato un luogo simbolico di sport, socialità e aggregazione.
Realizzato originariamente dalle Ferrovie dello Stato per i lavoratori e le famiglie del quartiere, il campo è stato uno dei cuori pulsanti della vita comunitaria. Oggi, però, RFI ha deciso di metterlo in vendita, al prezzo di 674 mila euro, ignorando ogni proposta di dialogo e confronto.
Dalla memoria alla rivendicazione: la comunità si mobilita
L’Assemblea dei Boschi dei Ferrovieri, promotrice dell’iniziativa, denuncia l’atto come “grave e irrispettoso” verso la cittadinanza. Dopo anni di incuria e abbandono, ci si aspettava un gesto di responsabilità: la restituzione dell’area alla comunità che l’ha sempre curata e valorizzata.
Invece, arriva la messa in vendita del campo da calcio dei Ferrovieri, in un momento delicatissimo per il quartiere. Proprio ora, infatti, i Ferrovieri si preparano a subire gli impatti pesanti del progetto TAV, che già minaccia l’equilibrio urbano e la vivibilità della zona. In questo contesto, la scelta di RFI suona come una provocazione e una mancanza di rispetto istituzionale.
Rifiuto della speculazione e visione per il bene comune
“Il quartiere Ferrovieri merita rispetto, ascolto e visione. Non nuove ferite”, si legge nel comunicato. “RFI sta dimostrando arroganza e totale disinteresse per il bene comune, voltando le spalle a una comunità viva e partecipe”.
La richiesta è chiara e determinata: bloccare la vendita e attivare un percorso per restituire lo spazio alla cittadinanza, magari attraverso un progetto partecipato, che valorizzi la storia e il potenziale sociale dell’area.
La mobilitazione continua
“Questo quartiere ha una memoria viva e una voce che non può essere ignorata”, afferma ancora l’Assemblea dei Boschi dei Ferrovieri, che proseguirà con iniziative pubbliche, incontri e pressioni istituzionali per ottenere un cambio di rotta.
Non si tratta solo di un campo: si tratta di diritto alla città, alla memoria e alla dignità dei luoghi.
ASSEMBLEA DEI BOSCHI DEI FERROVIERI
Bosco Lanerossi – Via Alessandro Rossi 200
Bosco Ca’ Alte – Via Ca’ Alte