
Tra i negazionisti del Covid c’è pure l’Agenzia delle Entrate? La provocazione nasce dalle verifiche fiscali avviate nei confronti di imprenditori e piccole e medie imprese (PMI) per gli anni 2020 e 2021, sulle quali Loris Mazzon, noto tributarista, già a fine agosto aveva sollevato una certa preoccupazione. Si tratta di controlli legittimi, ma che, secondo Mazzon, rischiano di essere inappropriati e ingiusti, soprattutto considerando il difficile contesto storico della pandemia da Covid-19.
Durante i periodi più duri della crisi sanitaria, molte imprese hanno affrontato sfide economiche senza precedenti, con una contrazione del fatturato che ha colpito duramente l’economia italiana. Le restrizioni imposte dai DPCM e dalle ordinanze regionali hanno costretto molte attività a chiudere o a ridurre drasticamente la propria operatività, indipendentemente dal settore di appartenenza, anche se alcune grandi aziende, come quelle produttrici di dispositivi di protezione, hanno invece visto aumentare i propri ricavi. Tuttavia, la maggior parte delle PMI ha subito perdite significative, portando molte di esse sull’orlo del fallimento o alla chiusura definitiva.
In questo contesto, l’Agenzia delle Entrate ha avviato verifiche sui redditi dichiarati dalle imprese per gli anni del Covid, contestando spesso redditi troppo bassi rispetto alle aspettative, secondo i criteri adottati attraverso algoritmi matematici. Questi strumenti, criticati dall’esperto, sembrano ignorare completamente la realtà economica di quegli anni, come se il Covid non fosse mai esistito. La conseguenza è un’imposizione di “fatturati minimi” che, secondo gli imprenditori, comporta aumenti fiscali e sanzioni ingiustificate, aggravando ulteriormente la crisi delle aziende già provate.
Le contestazioni riguardano circa 350.000-400.000 imprese in Veneto e oltre 4 milioni a livello nazionale, con un calo di fatturato stimato in 143 miliardi di euro. La situazione si aggrava perché le imprese coinvolte hanno tentato di dialogare con l’Agenzia senza ottenere risposte concrete, trovandosi costrette a ricorrere a costosi ricorsi legali con l’assistenza di tributaristi, aggravando così il loro bilancio.
Per rispondere a questa emergenza, nasce il progetto “Resilienza Imprese Covid”, che mira a elaborare un disegno di legge da presentare al Governo Meloni. Il progetto è ispirato alle esperienze positive che portarono all’istituzione del Fondo Ristoro Risparmiatori (legge 205/2017) e del Fondo Indennizzo Risparmiatori (legge 145/2018), entrambi alimentati dai conti dormienti , progettati e sostenuti da Bettiol, Mazzon e Miatello con l’Associazione Ezzelino III da Onara.
Tra le iniziative in corso, è stato richiesto un incontro urgente con il direttore dell’Agenzia delle Entrate di Padova, Dr. Paolo Franzoso, per chiedere il blocco degli invii di accertamenti e correggere quanto avvenuto durante il periodo Covid. Parallelamente, si prevede di sensibilizzare le istituzioni nazionali, come il MEF, il MISE, la Camera e il Senato, per tutelare le imprese vittime di questa “aggressione” fiscale, considerate ingiustificata e dannosa per la ripresa economica del Paese.