Il secondo colosso cinese del mattone Evergrande, Meritocrazia Italia: non sia una nuova Lehman Brothers

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Evergrande e crisi imminente
Bandiere cinesi vicino al logo del China Evergrande Group all'Evergrande Center di Shanghai, Cina, 24 settembre 2021. REUTERS/Aly Song

Dopo l’emergenza Covid-19 col possibile flop di Evergrande una nuova pandemia rischia di abbattersi questa volta sul panorama finanziario mondiale  – afferma nel comunicato che pubblichiamo Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia (qui le altre note su ViPiù.it dell’associazione, ndr). Le origini si tracciano sempre in Cina. Evergrande, il secondo maggiore colosso cinese del mattone, è gravato da un debito di 305 miliardi di  dollari e rischia il default. Ovvio che a rimetterci sarebbero i lavoratori, i creditori e gli investitori che hanno acquistato immobili che, con ogni probabilità, non vedranno mai realizzazione

Uno di quei (non rari) casi, insomma, in cui l’interesse speculativo di pochi è destinato a ledere gli interessi della maggioranza.

La vicenda ha contorni opachi.

Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia
Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia

Da un’indagine commissionata dalla Banca Mondiale è emerso che gli ex vertici fecero pressione sullo staff affinché nel report del 2018 fosse migliorato di sette gradini il posizionamento di Pechino rispetto a quello assegnatogli. La Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde rassicura sul monitoraggio della crisi. In Europa, e nell’area Euro in particolare, l’esposizione diretta sarebbe limitata.

Eppure in molti parlano di una nuova Lehman Brothers, procurando ansie e fermento. L’andamento delle principali borse fa crescere lo stato di apprensione.

Va da sé che le preoccupazioni sono amplificate dagli affanni procurati dalla recente emergenza e dalla crisi economica ancora in corso.

Una volta di più, Meritocrazia Italia chiede che venga fatta chiarezza sulle origini e sugli sviluppi del problema, perché siano distribuite le eventuali responsabilità, siano contenuti gli effetti deleteri di operazioni speculative contrarie a ogni idea di finanza equa ed inclusiva e si scongiuri il rischio di rivivere l’esperienza dell’effetto domino che ha portato alla crisi del mercato finanziario e immobiliare mondiale esplosa nel 2008.

Si conserva fiducia nell’operato degli organi internazionali competenti.

Il Presidente Nazionale

Walter Mauriello