
Alla Basilica di Monte Berico il vescovo Giuliano Brugnotto ha incontrato le Istituzioni civili per gli auguri di Natale, presentando il programma dell’Anno Giubilare Mariano del 2026. Possamai, Nardin e Stefani: un evento identitario che unisce fede, territorio e comunità.
Un incontro semplice nel gesto, ma denso di significato. Sabato 13 dicembre, nella Basilica di Monte Berico, il vescovo Giuliano Brugnotto ha accolto i rappresentanti delle Istituzioni civili della diocesi e della provincia di Vicenza per il tradizionale scambio di auguri natalizi, trasformandolo nell’occasione ideale per condividere lo spirito e il programma dell’Anno Giubilare Mariano che si aprirà solennemente l’8 febbraio 2026.

«Dopo il Giubileo della Speranza del 2025 – ha ricordato mons. Brugnotto – la nostra diocesi ha la grazia di celebrare i 600 anni dalle apparizioni mariane di Monte Berico. Spero sia un tempo per riscoprire la vita di fede, accompagnati da Maria, che ha donato al nostro territorio un messaggio di consolazione e di speranza». Dal Santuario, “cuore spirituale della Diocesi”, il vescovo ha rivolto a tutti gli amministratori un augurio di «Natale di concordia e di pace».

Nel corso dell’incontro sono state illustrate le principali tappe dell’Anno Giubilare: dal Convegno Mariologico Internazionale (6–8 febbraio) alla Messa di apertura presieduta dal cardinale Pietro Parolin l’8 febbraio, fino alle celebrazioni del 7 marzo, anniversario della prima apparizione. Un ricco calendario di appuntamenti religiosi e culturali diffusi nel territorio, frutto della collaborazione tra Diocesi, Servi di Maria, Regione Veneto, Provincia e Comune di Vicenza.

Padre Carlo Rossato, priore del Santuario, ha ricordato le radici storiche del culto berico, dalle apparizioni a “donna Vicenza” fino alla posa della prima pietra nel 1428: «Un segno di fede e impegno comune in un tempo segnato dalla peste, che ancora oggi parla al nostro presente».
Il sindaco Giacomo Possamai ha sottolineato il valore comunitario dell’anniversario: «Il Giubileo coinvolgerà tutto il Vicentino. È un’occasione per sentirsi protagonisti di una storia che unisce fede, identità e dialogo». Sulla stessa linea il presidente della Provincia Andrea Nardin, che vede nel Giubileo «un evento corale capace di valorizzare il territorio e le sue radici».
Dal neo presidente della Regione Veneto, Alberto Stefani, è arrivato un messaggio di sostegno: «Monte Berico è un simbolo identitario dei Veneti. Il Giubileo è un momento di grande valore per rafforzare memoria e legami di una comunità che sa custodire le proprie radici».
Con l’avvicinarsi del 2026, Vicenza si prepara dunque a un anno straordinario che intreccia spiritualità, storia e partecipazione civile, nel segno della Madonna di Monte Berico.




































