
La “Bibliografia storica di Vicenza e provincia”, a cura di Sebastiano Rumor, edita nei primi anni del ‘900, fu giudicata all’epoca come uno degli esempi più significativi della tradizione dell’eruditismo ottocentesco. Ancor oggi è considerato un indispensabile strumento per la ricerca relativa al periodo storico che va dal 1700 al 1929.
Negli anni scorsi i tre volumi che la compongono sono stati ristampati in un unico tomo (che contiene un’introduzione biografica e bibliografica su Sebastiano Rumor, a cura del prof. Ermenegildo Reato), dall’editore Gilberto Padovan, che farà omaggio di un centinaio di copie alla Fondazione di Storia di Vicenza, che a sua volta lo metterà a disposizioni di istituzioni, scuole superiori e università, archivi di Stato, enti e istituti di cultura che ne faranno richiesta.
L’iniziativa verrà presentata dall’editore giovedì 16 ottobre, con inizio alle ore 17.00, nella sede della Fondazione, in Palazzo Giustinani Baggio, in contrà San Francesco 41 a Vicenza, mentre il volume verrà sinteticamente illustrato dal bibliotecario Renato Zironda.
L’opera monumentale, che Rumor compilò tra la fine dell’800 e il primo ventennio del ‘900, è un patrimonio che poche città italiane possono vantare di possedere. È sufficiente scorrere l’indice per rendersene conto: tra le molteplici sezioni si ritrovano, ad esempio, statuti e cartografie, raccolte di orazioni di podestà e capitani, raccolte per ingressi di vescovi e parroci, serie di giornali vicentini, memorie anonime e vari documenti.
La stesura completa della “Bibliografia storica di Vicenza e provincia” richiese molti anni di lavoro da parte dell’autore: nel 1890 Sebastiano Rumor, bibliotecario della “Bertoliana”, pubblicò il primo dei due volumi originariamente previsti, comprendente l’elenco di una parte delle opere degli scrittori italiani e stranieri che avevano scritto su Vicenza e sui luoghi e comuni del territorio vicentino. Solo 26 anni dopo, nel 1916, Rumor decise di pubblicare la versione aggiornata e riveduta del primo volume, a cui si aggiunse, nel 1924, un supplemento integrativo.
Il bibliotecario morì il 17 giugno 1929 a Gerusalemme e dieci anni dopo la sua scomparsa, nel 1939, i parenti, sulla base degli appunti da lui lasciati, riuscirono a pubblicare, com’era nelle sue volontà, il secondo volume della “Bibliografia”.