In Basilica Palladiana a Vicenza torna “Olimpichetto”, la scenografia dell’Olimpico che fece il giro del mondo

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presentazione olimpichetto
La presentazione della mostra "Olimpichetto. Il ritorno di un ambasciatore"

Un Natale all’insegna di Andrea Palladio: dal 20 dicembre prossimo e fino al 22 febbraio 2026 il Salone della Basilica Palladiana diventerà spazio scenico ospitando “Olimpichetto. Il ritorno di un ambasciatore”, progetto espositivo ideato e promosso dal Comune di Vicenza con la co-organizzazione di Intesa Sanpaolo, curato da Musei Civici Vicenza, Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio. Soggetto della mostra, appunto, l’Olimpichetto, riproduzione in legno, tela e gesso della frons scenae e delle vie di Tebe del Teatro Olimpico realizzata a Vicenza nel 1948 per portare in tournée nel mondo l’Edipo Re di Sofocle, nello storico allestimento del regista Guido Salvini.

L’Olimpichetto è stato ritrovato e restaurato, spiega il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, e verrà montato all’interno della Basilica Palladiana dove i visitatori potranno sia visitarlo per conoscerne la storia, sia vedere alcuni spettacoli che vi saranno allestiti: «Faremo rivivere questo straordinario ambasciatore della nostra cultura. Un’opportunità unica che per i vicentini di città e provincia sarà gratuita».

Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Generale Gallerie d’Italia, sottolinea come ancora una volta l’Istituto di Credito sia a fianco del Comune per la promozione culturale: «Far tornare protagonista l’Olimpichetto nella città, Vicenza, che ha visto nascere Restituzioni, il programma di restauri più importante al mondo, significa avere a cuore il patrimonio artistico e culturale del Paese».

L’assessore alla cultura Ilaria Fantin parla proprio di «restituire alla città la storia del lungo viaggio Olimpichetto intraprende fin dal 1948 per rappresentare l’immagine di Vicenza in una tournée durata fino ai primi anni Duemila. Un viaggio che abbiamo indagato e che ora siamo pronti a condividere con la città prima di rimettere in moto questa incredibile macchina scenica». «In questa mostra –conclude il curatore Ivan Stefanutti – ricostruiamo non solo una scenografia unica al mondo, ma anche la sua entusiasmante vicenda e le emozioni che ha saputo suscitare.».

Dalle macerie della guerra

I bombardamenti della seconda guerra mondiale avevano distrutto a Vicenza i teatri Verdi ed Eretenio e gravemente danneggiato la Basilica Palladiana. Per salvare il Teatro Olimpico, le statue erano state sotterrate e le scenografie lignee di Vincenzo Scamozzi smontate e trasferite al sicuro: il loro rimontaggio fu completato solo nel 1946. Fu in questa fase che Guido Salvini – figura chiave del teatro italiano tra le due guerre – maturò l’idea di trasformare il patrimonio palladiano in una forma teatrale itinerante, facendo realizzare una copia smontabile del boccascena palladiano, appunto Olimpichetto, un piccolo grande teatro pensato per viaggiare. La prima “uscita” fu al Cambridge Theatre di Londra, il 4 ottobre 1948, poi a Parigi e poi ancora, a Lisbona, Madrid, Berlino, Ludwigshafen am Rhein, Houston, Buenos Aires, oltre a numerosi teatri italiani, fino ai primi anni 2000, quando la scenografia fu portata nei magazzini comunali e progressivamente dimenticata.

La sua riscoperta, nata da una curiosità dell’assessore alla cultura Ilaria Fantin, si è trasformata in un lungo lavoro di ricerca che lo ha riportato alla luce. Olimpichetto diventa così il simbolo di una città che, già nel dopoguerra, non era periferia ma centro vitale di cultura.

Una serie di spettacoli

Con il riallestimento di Olimpichetto, la Basilica torna ad essere un teatro dentro l’architettura: sul palcoscenico di Olimpichetto, per due mesi, si alterneranno spettacoli di teatro, musica e danza, reading, conferenze e laboratori, in un programma interdisciplinare che restituisce alla scenografia la sua natura di dispositivo vivo, dinamico e creativo, sotto la direzione artistica di Roberto Cuppone.

Ingresso: gratuito per i residenti a Vicenza e provincia; compreso nel biglietto del monumento per i non residenti: intero € 6; ridotto € 4
Orari: martedì–domenica, ore 10.00–18.00 (ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura). Aperture straordinarie: 26 dicembre 2025, ore 10.00–18.00; 1 gennaio 2026, ore 15.00–20.00; 5 e 6 gennaio 2026, ore 10.00–18.00; 19 gennaio 2026, ore 10.00–18.00.

Qui il Comunicato ufficiale del Comune di Vicenza