Tragedia di Valdagno: guidava in stato di ebbrezza l’automobilista coinvolto nell’incidente fatale a Matteo Mameli

La Procura di Vicenza ha aperto un fascicolo e disposto anche una perizia cinematica per accertare dinamica, cause e responsabilità dello schianto occorso il 29 giugno in Contrada Massignani

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Il Tribunale di Vicenza. Aperto un fascicolo per omicidio stradale aggravato nei confronti dell'automobilista coinvolto nell'incidente costato la vita al giovane Matteo Mameli

Guidava in stato di ebbrezza D. Z., il sessantenne di Cornedo Vicentino coinvolto nel tragico incidente avvenuto in Contrada Massignani a Valdagno domenica 29 giugno, che è costato la vita all’appena ventenne motociclista Matteo Mameli, spirato una settimana dopo all’ospedale San Bortolo di Vicenza, dov’era stato elitrasportato dopo lo schianto in condizioni disperate.

L’incidente era accaduto lungo la stretta strada che da Contrada Massignani, dove il ragazzo abitava con la famiglia, porta verso Monte di Malo: Matteo Mameli stava salendo e si è scontrato frontalmente con l’auto condotta dal sessantenne, con a bordo la moglie, che invece scendeva. La coppia rientrava dopo aver pranzato in un agriturismo: in un primo momento la moglie di D.Z. aveva dichiarato ai carabinieri del Nucleo Radiomobile di Valdagno, intervenuti per i rilievi, di essere stata lei alla guida, probabilmente consapevole che il marito avesse alzato troppo il gomito. Poi però l’uomo ha ammesso le proprie responsabilità ed è stato sottoposto all’alcol test, che ha dato esito positivo.

La Procura di Vicenza, per il tramite del Pubblico Ministero dott. Giorgio Falcone, ha aperto a carico di D.Z. un procedimento penale iscrivendolo nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di lesioni personali stradali gravissime con l’aggravante della guida in stato di ebbrezza, fascicolo che ora, con la morte del ventenne, è passato per omicidio stradale aggravato. I familiari di Matteo Mameli si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, con la collaborazione dell’avvocato penalista Michela Betto.

Il Sostituto Procuratore, che ha anche convalidato il sequestro dei mezzi a cui avevano già proceduto nell’immediatezza i militari dell’Arma, a meno di ripensamenti dell’ultim’ora, non ha ritenuto necessario disporre l’autopsia sulla salma del giovane e quindi nelle prossime ore è atteso il nulla osta alla sepoltura e i suoi cari potranno fissare la data dei funerali.

Il magistrato inquirente, per fare chiarezza sulla dinamica del sinistro, ha disposto una consulenza tecnica cinematica ad hoc per accertarne cause e responsabilità: l’incarico sarà conferito lunedì 14 luglio, alle ore 9.30, presso gli uffici della Procura berica, all’ingegner Alberto Sartori. Alle operazioni peritali parteciperà quale consulente tecnico per la parte offesa anche il perito industriale forense Stefano Fracaro messo a disposizione dei suoi assistiti da Studio3A-Valore S.p.A.