Indennizzi ai truffati dalle banche: l’ignoranza della stampa locale è ancora un problema

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Fir: il tavolo sulle banche con Conte per gli indennizzi ai risparmiatori truffati
Fir: il tavolo sulle banche con Conte per gli indennizzi ai risparmiatori truffati

Che sul dramma delle banche e dei truffati specialmente nel Veneto abbia pesato il comportamento della stampa, soprattutto quella locale, con la sua ignoranza, almeno nel senso tecnico della parola, di quanto stava avvenendo è ormai fuori di dubbio.

Anche se è annunciato un libro tristemente postumo di Ario Gervasutti sul dramma della Popolare di Vicenza o, meglio, dei suoi soci che erano anche lettori del Giornale di Vicenza che lui dirigeva, sarebbe da chiedergli lui dov’era quando stava maturando l’apocalisse, dato che ancora oggi leggiamo informazioni a dir poco inesatte sullo stesso giornale a direttore cambiato.

Oltre che titolare “le due associazioni venete non ci stanno” alla soluzione prospettata da Giuseppe Conte, ignorando che erano e sono venete la gran parte delle altre associazioni presenti al tavolo e favorevoli allo sblocco degli indennizzi di fatto automatico per il 90% degli aventi diritto.

Vogliamo ancora ipotizzare solo ignoranza per chi poi ha firmato l’articolo ascoltando solo una versione, non dico pubblicando un video come il povero Vicenzapiu.com ma senza magari leggere neanche le agenzie, e non evidenziando che ad essere ricompresi negli indennizzabili in automatico sono coloro che hanno un reddito sotto i 35.000 euro oppure (e non “e anche”) un patrimonio di titoli sotto i 100.000.

Infatti il verificarsi di una o dell’altra delle condizioni e non di entrambe insieme è la chiave utilizzata per allargare enormemente la platea da un governo che non ci vede solidali ma che, tramite il competente Giuseppe Conte supportato dal non a caso troppo bistrattato Giovanni Tria, ha messo una pezza agli errori commessi e ai racconti falsi, anche questo vogliamo credere per pura ignoranza, dei due vice premier con cui non a caso vanno d’accordo “solo” due delle associazioni venete!

Infine, cara penna del GdV, conosci la differenza tra la decisione di una commissione tecnica del Mef, che deciderà sulla congruità delle richieste del 10% di azionisti-risparmiatori che rimangono indennizzabili ma previo un pronunciamento dei suoi tecnici senza contraddittori, e quello che tu invece definisci come necessario, cioè un “arbitrato”?

L’arbitrato non sarebbe previsto nella proposta di Conte approvata da tutte le associazioni meno le due politicizzate, a cui, da quanto ci risulta parlando con le associazioni senza discriminazioni, non si sono affiancate “tre astenute” (solo una, la Casa del Consumatore di Schio) ma è contemplata una sorta di commissione anche perché l’arbitrato si fa tra due parti in contraddittorio.

E nel caso specifico non ci potrebbe essere arbitrato (se non simbolico) tra il socio e le banche controparti, che non esistono più perché risolte o in Liquidazione Coatta Amministrativa.

Anche grazie alla stampa ignorante.

Ovviamente tutto questo vale se confermato dal testo che uscirà dal consiglio dei ministri di oggi nella credibilità del cui presidente noi nutriamo rispetto istituzionale, quello che lui ieri ha preteso da chi privilegia lo sfascio totale alla soluzione che, per se stessa, è sempre un compromesso.

Che oggi libererà con quel testo dall’angoscia il 90% delle vittime vere o presunte lasciando ancora una possibilità al 10% rimanente purché abbia un reddito sotto i 35.000 euro oppure un patrimonio nobiliare al di sotto dei 100.000 euro.