Infiltrazioni mafiose in Veneto, Cappelletti (M5S) chiede risposte urgenti al Governo: “DIA a Verona”

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Enrico Cappelletti

Il deputato veneto del Movimento 5 Stelle, Enrico Cappelletti, ha sollevato un serio allarme riguardo ai pericoli di infiltrazioni mafiose nella Regione Veneto, con una particolare attenzione al territorio della provincia di Verona.

Cappelletti ha presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al Ministro dell’Interno, sollecitando risposte urgenti agli appelli che da tempo provengono da comuni e organi di giustizia sulla questione.

Il deputato ha espresso preoccupazione per quello che definisce un incomprensibile silenzio del Ministro Nordio sull’argomento. Ha rimarcato la necessità di attivarsi per l’istituzione di una sezione operativa della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) a Verona. La presenza del fenomeno criminale nel Veronese è documentata anche nelle relazioni semestrali della stessa Direzione Investigativa Antimafia, che da tempo evidenziano come in questo territorio, oltre alla mafia calabrese, operino anche altre organizzazioni di tipo mafioso, sia italiane che straniere.

Queste sono attive nel riciclaggio di denaro di provenienza illecita nell’economia locale, nello spaccio di droga e nello sfruttamento di persone per finalità sessuali e lavorative.

Cappelletti ha ricordato che la città di Verona è stata oggetto di ingerenze mafiose già nel 2015, coinvolgendo anche componenti dell’allora amministrazione comunale. La sua interrogazione parlamentare riprende e rafforza le richieste avanzate nell’aprile del 2024 dai 98 sindaci della provincia di Verona, i quali, insieme al loro presidente, avevano scritto ai Ministri Piantedosi e Nordio e ai parlamentari veronesi. La loro richiesta era chiara: il distacco presso la Procura della Repubblica scaligera di un Magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Venezia e l’istituzione di una sezione operativa della DIA, con magistrati e forze dell’ordine specializzati nella lotta ai clan.

Una proposta che è stata rilanciata anche dal Procuratore Generale di Venezia, Federico Prato, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Il Procuratore di Verona, Raffaele Tito, ha pubblicamente dichiarato la necessità di proteggere l’economia del Veneto dall’afflusso di denaro sporco, lamentando la mancanza di forze e strumenti normativi adeguati. Tito ha inoltre evidenziato come l’orientamento del legislatore a limitare l’azione del pubblico ministero nei reati ordinari aumenti l’esigenza di utilizzare gli strumenti normativi dell’antimafia.

L’attenzione al problema della criminalità organizzata si rende ulteriormente necessaria anche in vista dei grandi appuntamenti sportivi, come le prossime Olimpiadi invernali. Eventi di tale portata smuovono ingenti capitali, che rischiano di essere deviati dagli interessi collettivi e di finire nelle mani della criminalità. Cappelletti ha sottolineato che, a quanto risulta, l’appello dei sindaci è rimasto finora inascoltato, senza alcun tipo di risposta dai rappresentanti del Governo interpellati. Considerato che per legge le Direzioni distrettuali antimafia sono istituite presso le sedi di Corte d’Appello e il Veneto ne ha una sola a Venezia, il deputato ritiene urgente e necessario un investimento importante che coinvolga più istituzioni per affrontare il problema.