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L'Inter viene umiliata dal Paris Saint Germain per 5-0 in finale di Champions League e il popolo nerazzurro accorso a San Siro per assistere al match davanti al maxischermo se ne va con ampio anticipo rispetto al fischio finale. Di certo, i tifosi dell’Inter non l’avevano immaginata così. Il Psg domina e si prende la grande coppa per la prima volta nella sua storia. La delusione nerazzurra è enorme. A Monaco, per i 18mila tifosi andati a sostenere la squadra. E a Milano, per gli oltre 50mila interisti accorsi al maxischermo di San Siro per sostenere gli uomini di Simone Inzaghi anche a 500 chilometri di distanza. Psg-Inter finisce nella desolazione di un Meazza semivuoto. Con i tifosi che iniziano ad abbandonare il prato e gli spalti intorno all’ora di gioco, quando il tris di Doué chiude di fatto la partita. La finale inizia, il Psg prende subito le redini del gioco e il pubblico di San Siro abbassa i decibel con il passare dei minuti, fino al gol dell’1-0 di Hakimi. Il grande ex. Qualche tifoso si guarda negli occhi e dalle mani tra i capelli e dal labiale si percepisce qualcosa come "Proprio lui, lo sapevo".
I 50mila non hanno nemmeno il tempo di riaccendersi che il Psg raddoppia al 21’. Contropiede micidiale dei francesi, destro di Doué, deviazione di Dimarco e palla alle spalle di Sommer. L’entusiasmo dell’avvio lascia spazio a un silenzio surreale che dura una decina di minuti. La scintilla che ridà la carica ai nerazzurri è un colpo di testa di Thuram, fuori di un niente poco prima dell’intervallo. Nel secondo tempo, la musica non cambia. L’Inter, se non altro, ci mette il cuore. Nonostante la fatica. I tifosi lo capiscono e accompagnano ogni azione con fiumi di applausi.
Fino al 64’ e al tris di Doué, che di fatto assegna la coppa. Sui volti dei presenti spunta qualche lacrima, per il sogno svanito un’altra volta quando era a portata di mano. Alcuni abbandonano pian piano lo stadio, tanti altri decidono di restare anche memori dell’impresa in semifinale contro il Barcellona, con partita capovolta allo scadere. Stavolta, il guizzo d’orgoglio non c’è. Il 4-0 di Kvaratskhelia a poco più di un quarto d’ora dalla fine e la rete del definitivo 5-0 di Mayulu tirano giù il sipario sulla finale. Una partita da dimenticare, ma che comunque non cancella il grande percorso fatto dalla squadra di Simone Inzaghi in questa stagione. (di Michele Antonelli) —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)