Investimenti finanziari vaticani non più esclusività dello Ior, il documento di Papa Leone XIV

82
ior

(Adnkronos) – Il Papa, con il Motu Proprio 'Coniuncta Cura' sulle attività di investimento finanziario della Santa Sede, ha stabilito che ci debba essere una "corresponsabilità" nella gestione degli investimenti finanziari e di conseguenza non più una esclusività da parte dello Ior. "Corresponsabilità nella communio – si legge nel Motu Proprio reso noto oggi – è uno dei principi per il servizio della Curia Romana, come voluto da Papa Francesco e stabilito nella Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, del 19 marzo 2022. Questa responsabilità condivisa, che riguarda anche le Istituzioni curiali alle quali spettano le attività di investimento finanziario della Santa Sede, richiede che siano consolidate le disposizioni succedutesi nel tempo e siano ben definiti i ruoli e le competenze di ciascuna Istituzione, rendendo possibile la convergenza di tutti in una dinamica di mutua collaborazione". Considerati questi motivi, "valutate attentamente le raccomandazioni approvate all’unanimità dal Consiglio per l’Economia e consultate persone esperte in questa materia", il Papa con la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio approva "integralmente quanto raccomandato" e stabilisce che "il Rescriptum intitolato 'Istruzione sull’Amministrazione e gestione delle attività finanziarie e della liquidità della Santa Sede e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede', del 23 agosto 2022, è abrogato".  "Le attività di investimento finanziario della Santa Sede, che sono dedicate all’uso proprio e realizzate in conformità con l’art. 219 della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, devono essere conformi alle disposizioni stabilite dal Comitato per gli investimenti, nel rispetto della Politica di investimento approvata. Nel determinare le attività di investimento finanziario della Santa Sede – si legge ancora – l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica generalmente fa effettivo uso della struttura organizzativa interna dell’Istituto per le Opere di Religione, a meno che gli organi competenti, come stabilito dagli statuti del Comitato per gli Investimenti, non ritengano più efficiente o conveniente il ricorso a intermediari finanziari stabiliti in altri Stati". Nel dettaglio, il Rescritto abolito prevedeva che lo Ior avesse competenza esclusiva sulla gestione patrimoniale e fosse depositario di tutto il patrimonio mobiliare della Santa Sede e delle istituzioni ad essa collegate, interpretando in tal senso il comma 3 dell’articolo 219 della Praedicate Evangelium. Disponeva quindi che tutte le istituzioni della Santa Sede “che siano titolari di attività finanziarie e liquidità, in qualunque forma esse siano detenute, presso istituzioni finanziarie diverse dallo Ior, devono informare lo Ior e trasferirle presso di esso appena possibile”.  
—economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)