Io sono giallo verde

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Non ho mai votato nè voterei, per quello che ho valutato fino ad oggi, né la Lega né il Movimento 5 Stelle ma, per quello che sta accadendo almeno per quanto se ne sa al di fuori delle stanze del potere, oggi “io sono giallo verde“. Se per anni abbiamo subito governi e governicchi decisi dal presidente (ora emerito non si sa perché) Giorgio Napolitano, in questi giorni si sta assistendo a una pericolosa deriva (forzatura?) dei poteri costituzionali di Sergio Mattarella, il presidente in carica, ancora non emerito tanto più che la Costituzione a cui ci sta appellando in ogni momento non prevede quel ruolo…

La Costituzione “dispone” che il capo dello Stato “incarichi” tra i cittadini italiani un presidente del Consiglio e che questo sottoponga al Presidente della Repubblica un elenco di ministri che su sua nomina vadano col premier in Parlamento a chiedere la fiducia delle forze politiche.

Ora due forze politiche, per quanto distanti fra di loro, la Lega e il M5S, hanno trovato un accordo e sono pronte ad appoggiare un governo presieduto da Giuseppe Conte, incaricato in base alla Costituzione da Mattarella e ora pronto a sottoporgli una lista di ministri su uno dei quali il Colle non sarebbe d’accordo, cosa che rientra nei suoi diritti.

Il nome dello “scandalo” è Paolo Savona, un economista di vaglia urbi et orbi che, dopo l’inizio di carriera in Banca d’Italia, è stato direttore generale di Confindustria, ha ricoperto vari prestigiosi incarichi istituzionali e, udite udite, è stato anche ministro dell’Industria e al riordino delle partecipazioni statali nel governo Ciampi.

Perchè non si vorrebbe (da parte di Mattarella, di altri?) Savona a capo del Ministero dello Sviluppo Economico, il Mise, che include il vecchio dicastero del Tesoro e quello dell’Economia?

Perchè come Previti , diniego avvenuto in passato, era chiamente non proponibile come ministro della Giustizia o perchè, casi molto più discutibili, Maroni e Gratteri erano “inadatti” a capo sempre di quel minstero? Se questi precedenti avevano come motivazioni alla loro base questioni non politche ma, dicaimo, di “incompatibilità” per il niet a savona la questione tocca la democrazia.

A parte il motivo risibile di avere 82 anni (se fosse stato un quarantenne sarebbe stato troppo giovane…) le posizioni critiche di Savona dei confronti dell’euro e dell’Europa a trazione tedesca sono, infatti, la ragione vera di tanta opposizione a un nome concordato tra le due forze politiche che, in un sistema proporzionale, vogliono e hanno deciso di costituire un governo sulla abse di un programma/contratto mediato tra i punti qualificanti dei due gruppi che hanno avuto insieme il maggior numero di voti dal popolo sovrano.

Ebbene si dice, si scrive e si legge, si ascolta che l’Italia non può rompere con l’Europa e con il sistema di cui fa parte e Savona sarebbe il simbolo e il protagonista di questa “catastrofica” volontà di rottura, per altro mai dichiarata come tale ma solo come sia pur forte intenzione di ridiscutere gli equilibri a favore dell’Italia stessa…

Chi sta decidendo che sia una catastrofe la volontà di non essere più solo sudditi dell’Europa ma partner di un’unione effettiva ed equa?

Sergio Mattarela e non il popolo sovrano la cui maggioranza, che oggi è pronta a fare un governo, ha votato proprio per quella volontà, che, fra i vari punti di convergenza tra Lega e M5S, forse e senza forse è il più forte e incontrovertibile.

Ebbene io non ho mai votato nè voterei, per quello che ho valutato fino ad oggi, né la Lega né il Movimento 5 Stelle ma oggi “io sono giallo verde” perchè nessuno, e tanto meno il presidente della Repubblica, può minare la base fondante della democrazia, la volontà popolare.

Se, per quello che potrò e mi competerà, darò il mio modestissimo contributo perchè il riposizionamento dell’Italia in Europa sia il più razionale possibile e se lotterò contro chi volesse compiere dei passi avventati, foss’anche Paolo Savona, non posso concedere né a me né al “primo cittadino” dell’Italia, il nostro presidente, di andare contro la volontà del popolo a cui dà legittimazione proprio la Costituzione. 

Se c’è stata una Brexit nel rispetto della democrazia nel Paese che alla democrazia moderna ha dato i natali, ci sia una Italexit o una permanenza convinta dell’Italia in un’Europa più giusta e non dominata da chi ci ha subito definito “scrocconi”, subodorando il rischio che vinca il nostro popolo e non la finanza teutonica e globalizzata.

Ma l’Itaexit o la rimodulazone della presenza dell’Italia in un’Europa, che i padri fondatori, non solo quelli italiani, volevano politica e non solo economica e finanziaria, le decidano gli italiani e non un italiano solo!

Che per giunta avrà semrpe un altro enorme potere se riterrà non costituzionali le leggi che da Savona & c. nasceranno: le potrà non firmare e rinviare al parlamento senza però impedire al parlamento stesso di interpretare le volontà del popolo ed esercitare le sue prerogative che nascono all’interno dei principi della Costituzione ma si adattano ai tempi in mutazione.

Ecco perchè oggi “io sono giallo verde!”.