Residenza Ipab di Monte Crocetta ha 10 anni, pres. Angonese: eccellenza per Alzheimer, non autosufficienti, Ospedale di comunità e Unità riabilitativa

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Ipab di Monte Crocetta
Ipab di Monte Crocetta

Compie 10 anni la Residenza di Monte Crocetta che fa capo all’Ipab di Vicenza. Un anniversario celebrato sobriamente, sia perché non si vuole abbassare la guardia in un momento in cui il Covid ha ripreso a correre, sia per le difficoltà che l’Ente ha più volte segnalato in quest’ultimo biennio, a causa dapprima dei maggiori costi dovuti alla pandemia e ora a quelli dell’energia elettrica.

“I fari dell’opinione pubblica sono spesso puntati dove sono più forti le problematiche – sottolinea il presidente Ermanno Angonese – ma ritengo sia giusto dare risalto, allo stesso modo, anche alle nostre eccellenze. Voglio cogliere questa occasione per ringraziare tutti gli operatori dell’Ipab di Monte Crocetta che quotidianamente si prendono cura delle fragilità dei nostri ospiti, che in questo biennio sono stati messi ancor più duramente alla prova”.

La struttura, inaugurata nel 2012 grazie al contributo della Fondazione Cariverona e della Regione, complessivamente occupa 30 mila metri quadrati e accoglie 93 ospiti, dimostrando nel corso degli anni di essere un punto di riferimento importante sia per le persone affette da disturbi del comportamento, come l’Alzheimer e le Demenze, sia per quanti in dimissione dagli ospedali necessitano di strutture intermedie di tipo sanitario, come l’Ospedale di comunità e l’Unità riabilitativa territoriale, le uniche di questo tipo presenti in città.

Il reparto Alzheimer “Tulipani 2”, accoglie 48 persone, mentre i restanti 45 sono suddivisi tra l’Ospedale di Comunità, l’Unità riabilitativa territoriale e due reparti per non autosufficienti, “Tulipani 1” e “Girasoli”.

In tutti i reparti, in maniera diversa a seconda delle specificità delle persone accolte e delle loro condizioni, i gruppi di lavoro formati dai vari professionisti (operatori, infermieri, medici, psicologi, fisioterapisti, logopediste, educatori), si adoperano con interventi rivolti anche alle famiglie, con progetti mirati finalizzati al rispetto e al mantenimento della dignità della persona e al miglioramento della qualità di vita e del benessere. Fondamentale, a tal fine, la collaborazione con l’Ulss, il Comune e le tante associazioni di volontariato.