
Nuova notte di raid incrociati con Israele che ha attaccato il reattore ad acqua pesante di Arak, in Iran. Lo rende noto la televisione di Stato iraniana, aggiungendo che non vi è “alcun pericolo di radiazioni” e che la struttura era già stata evacuata prima dell’attacco.
Israele aveva avvertito questa mattina che avrebbe attaccato la struttura e aveva esortato la popolazione ad abbandonare la zona.
I media iraniani hanno invece riferito che è stata lanciata una nuova salva di missili contro Israele, nel settimo giorno di guerra fra i due Paesi. “I missili hanno colpito Tel Aviv”, ha riferito l’agenzia di stampa iraniana Fars, mentre la televisione di Stato trasmetteva immagini in diretta dalla città israeliana. A essere colpito da un attacco missilistico iraniano anche l’ospedale Soroka di Beersheba, nel sud di Israele. “Un attacco ha colpito l’ospedale, causando danni significativi in diverse aree. Stiamo attualmente valutando i danni, incluso il possibile numero di feriti”, si legge in un comunicato dell’ospedale.
Pochi minuti prima, il ministero degli Esteri israeliano aveva segnalato un “colpo diretto” alla struttura sanitaria che cura molti soldati israeliani feriti nella Striscia di Gaza. L’ospedale ha dichiarato di aver subito danni ingenti dopo essere stato colpito direttamente da un missile iraniano, riporta Haaretz, aggiungendo che è stato chiesto alla popolazione di non recarsi nella struttura sanitaria. Il viceministro degli Esteri israeliano Sharren Haskel ha definito “deliberato” e “criminale” l’attacco dell’Iran contro l’ospedale.
“L’Iran ha appena colpito l’ospedale Soroka di Be’er Sheva con un missile balistico. Non una base militare. Un ospedale. Questo è il principale centro medico dell’intera regione israeliana del Negev. Un’azione deliberata. Criminale. Un obiettivo civile. Il mondo deve far sentire la sua voce”, ha scritto Sharren Haskel su X. Il servizio di soccorso israeliano Magen David Adom ha dichiarato che almeno 32 persone sono rimaste ferite in seguito agli ultimi attacchi missilistici dell’Iran che, secondo un funzionario militare israeliano, sono avvenuti per mezzo di “decine di missili balistici”.
In una dichiarazione, un portavoce dell’Mda ha affermato che i medici stanno “prestando cure, mentre due persone si trovano in gravi condizioni. Altre 30 sono in condizioni lievi con ferite da esplosione e schegge”. I principali obiettivi dell’attacco iraniano che stamattina ha colpito l’ospedale di Soroka, a Be’er Sheva, nel sud di Israele, erano il comando e il quartier generale dell’intelligence delle Idf, adiacenti alla struttura sanitaria, riporta l’agenzia iraniana Irna. Intanto il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai suoi collaboratori di alto livello di aver approvato i piani di attacco contro l’Iran, ma di attendere per vedere se Teheran abbandonerà il suo programma nucleare, secondo fonti riprese dal Wall Street Journal, che cita l’impianto di arricchimento iraniano di Fordow come un possibile obiettivo statunitense.
L’esercito statunitense ha nel frattempo rafforzato le sue forze in Medio Oriente negli ultimi giorni. Un terzo cacciatorpediniere della Marina statunitense è entrato nel Mar Mediterraneo orientale e un secondo gruppo d’attacco di portaerei statunitensi si sta dirigendo verso il Mar Arabico. Sebbene il Pentagono abbia affermato che il rafforzamento militare è puramente difensivo, esso posiziona meglio gli Stati Uniti nel caso in cui Trump decidesse di unirsi agli attacchi israeliani contro l’Iran. Potrebbe anche essere una tattica per fare pressione sull’Iran affinché capitoli o faccia concessioni.
La prospettiva di un intervento diretto degli Stati Uniti, intanto, spinge l’Iran a prospettare un’escalation del conflitto: “Qualsiasi intervento diretto da parte degli Stati Uniti si scontrerebbe con una minaccia senza precedenti per le navi nemiche” nella regione, sostiene una fonte iraniana di alto profilo citata dall’emittente qatarina Al Jazeera, secondo cui anche l’alleato Hezbollah in Libano sarà costretto a “reagire”. “Se l’America dovesse entrare nello scontro -prosegue la fonte- un’azione dell’Iran contro obiettivi marittimi e posizionamenti nemici potrebbe essere un’opzione”.
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