La notte della follìa. Dovrei prendermela con Gattuso, la Nuova Italia nata dal suo estro ringhioso (un’inventiva che si manifesta in modo aggressivo o scontroso, recita la IA) finisce mortificata in difesa ma esaltata all’attacco con una manita che abbatte la fortissima squadra dei giramondo d’Israele. Una rivoluzione non richiesta, Ringhio che diventa Rischio, eppure…Lo spirito bergamasco (e atalantino) che ha trasfigurato Retegui facendolo diventare superstar ha consentito prima a Kean (doppietta che lo porta a dieci) poi a Politano di avere suggerimenti preziosi da trasformare in gol. Lo stesso succede allo splendido Raspadori che fa il quarto gol, va a 11 e fa sognare un’Italia rinata. I rivali hanno forza e coraggio, rispondono con il terzo gol, col quarto, angoscioso pareggio, poi finalmente il 5-4 dell’ottimo Tonali al 91′. Una vittoria col cuore in gola. Il mio.
Questa inedita Italia del gol è una potenza offensiva tolta dal cilindro da Gattuso. Lo invito – applausi sinceri a parte – a rivedere la difesa non tanto per gli uomini ma per lo spirito che denuncia perniciosa presunzione. Nello staff ha Buffon e Bonucci, gli chieda d’intervenire. Anche per il cuore dei tifosi dell’Azzurra, agitato fin dal primo minuto con un autogol propiziato da un Donnarumma disastroso (anche dopo) e cancellato dall’arbitro VinciC. Profetico.
Israele ci aveva preso a schiaffi per mezz’ora – con l’aria che tira mi limito a questo tipo di violenza subìta – ma non mi pento di aver valutato positivo il debutto azzurro di Gattuso; mi pento piuttosto di aver dato credito ai giocatori azzurri convinto che avessero davvero capito la lezione…ringhiosa. No, Israele stava per frenare la Rinascita degli Eroi subito retrocessi a perdenti nati. Nulla di quel che avevamo visto con l’Estonia si stava verificando, e tuttavia non davo ascolto ai gufanti dai quali ero stato accusato di avere sopravvalutato gli èstoni. E finalmente la sudata conferma che avevo ragione – caos a parte, ma non quello di Scoglio – a dar credito a Mister Gattuso.